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sabato, 19 Aprile 2025

Guida alle elezioni 2022: l’agenda economica dei candidati

06.09.2022 – Le elezioni politiche del 25 settembre, che eleggeranno i Deputati e i Senatori della XIX Legislatura, si fanno sempre più vicine. Si tratta delle prime elezioni repubblicane che manderanno in Parlamento 400 eletti alla Camera dei Deputati e 200 al Senato (per effetto del referendum costituzionale del 2020 che ha portato alla riduzione del numero dei parlamentari), nonché delle prime elezioni in cui, per votare per il Senato, non sarà necessario aver compiuto i 25 anni di età. La legge elettorale con la quale ci recheremo alle urne sarà la legge 165/2017, detta Rosatellum dal nome del suo relatore, Ettore Rosato. Per non arrivare impreparati alla data del voto e scegliere consapevolmente come far valere il proprio diritto di esercizio della democrazia, è utile conoscere quante più cose possibili.

Nei giorni scorsi, dopo aver visto quali saranno le liste presenti sulla scheda elettorale del 25 settembre, abbiamo visto anche i candidati per la circoscrizione FVG sia alla Camera dei Deputati che al Senato. Abbiamo quindi deciso di proporre un confronto tra i programmi dei diversi schieramenti, secondo ambiti tematici. Finora, abbiamo visto come le forze politiche intendono agire sul lavoro, sull’istruzione, sulla sanità, sulle infrastrutture, sull’energia, sull’ambiente, sulle politiche sociali e sui diritti civili e quali sono i progetti di riforma. Adesso, confronteremo i diversi programmi in materia economica.

Da parte del sodalizio politico composto da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, la politica economica si basa sull’utilizzo dei fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, da impiegare per vasti piani di ammodernamento infrastrutturale del Paese. Il centrodestra intende poi agire sul sistema fiscale: ridurre il peso delle imposte sulle famiglie (ad esempio aumentando la platea di prodotti esenti dall’IVA), sulle imprese e sui lavoratori autonomi, operare una razionalizzazione del sistema tributario, raggiungere la pace fiscale e realizzare il federalismo fiscale. Sempre nell’ambito fiscale, rimane deciso il no delle forze conservatrici all’imposta patrimoniale, mentre uno dei cavalli di battaglia è l’introduzione della flat tax. Altre misure da introdurre nell’ambito economico, secondo il centrodestra, sono l’estensione dell’uso dei voucher per il lavoro e degli incentivi che premino le aziende che assumono più dipendenti, oltre che degli incentivi per l’imprenditoria femminile. Riordinare gli attuali bonus edilizi e investire nella promozione del Made in Italy e del turismo nel nostro territorio sono i piani che completano il programma economico del centrodestra.

Se uno dei cavalli di battaglia del centrodestra è l’introduzione di un’aliquota unica per le imposte sul reddito, al contrario la coalizione di centrosinistra difende strenuamente la proporzionalità del sistema fiscale e punta a lottare duramente contro l’evasione e a riformare il sistema fiscale in modo che questo pesi meno sulle famiglie. Presente nei programmi di Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista e di PiùEuropa è l’attuazione del federalismo fiscale (con la lista europeista che lo intende nel senso di un’autonomia tributaria per Comuni e Città Metropolitane), mentre l’Alleanza Verdi-Sinistra punta all’introduzione della patrimoniale da applicare sui grandi patrimoni e a tassare fortemente gli extraprofitti delle imprese energetiche. Tutta la coalizione di centrosinistra è concorde nel puntare sull’economia circolare e su politiche economiche che incentivino la tutela dell’ambiente. Il PD punta poi a tentare di ridurre il divario tra nord e sud attraverso l’impiego dei fondi del PNRR per aiutare le imprese del mezzogiorno, oltre che a rilanciare il sistema delle zone economiche speciali, mentre PiùEu ritiene che bisogni favorire la crescita dimensionale di tutte le imprese, attuando inoltre una serie di liberalizzazioni che permettano di rimuovere le barriere pubbliche all’ingresso nel mercato. La riduzione del rapporto debito-PIL, attraverso una pianificazione quinquennale del debito pubblico, è un altro dei progetti degli europeisti, e una riduzione delle spese pubbliche tagliando le voci improduttive si ritrova anche nei progetti di Impegno Civico. Contrastare le delocalizzazioni e ritornare a un controllo statale dei settori strategici sono misure presenti nel programma dell’AVS, mentre misure a favore del lavoro, contrastando il lavoro povero e aumentando le retribuzioni dei lavoratori, si trovano in tutti i programmi della coalizione.

Favorire l’aumento delle dimensioni delle imprese è uno dei punti presenti anche nel programma del terzo polo. Azione e Italia Viva propongono inoltre di cancellare le tasse per i giovani per l’avvio di attività imprenditoriali e in generale riducendo le imposte che gravano sui giovani. Favorire l’accesso al credito per piccole imprese, comprese quelle dell’artigianato e dell’agricoltura, sono altre proposte dei centristi, che per l’agricoltura pensano inoltre alla reintroduzione dei voucher lavoro. A favore delle imprese si pensa anche di supportarne le attività di formazione e riqualificazione dei dipendenti, a favore dei quali si propone invece l’intrroduzione di un salario minimo. I centristi propongono poi una riforma del sistema fiscale, semplificando il sistema IRPEF e introducendo non soltanto un’area di reddito minimo esente dalle imposte, ma perfino uno scaglione a tassazione negativa per i redditi ancora inferiori. Maggiori liberalizzazioni e più incentivi al turismo completano il programma di Az-IV.

Il MoVimento 5 Stelle vuole, dal canto suo, potenziare il sistema del cashback fiscale e punta ad alcune misure economiche di sostegno a lavoratori, famiglie e imprese. Ad esempio, infatti, nel programma pentastellato è presente l’introduzione di un salario minimo, così come la cancellazione dell’IRAP a carico delle imprese. Una riforma del sistema fiscale che riduca il carico delle imposte su famiglie e imprese è pure uno dei punti programmatici del M5S, che inoltre presenta misure per contrastare le delocalizzazioni e per favorire il salvataggio delle imprese in difficoltà da parte degli stessi lavoratori. La stabilizzazione della misura Decontribuzione sud completa il programma economico pentastellato, insieme a incentivi che premino l’agricoltura sostenibile e gli investimenti nel settore turistico.

Unione Popolare punta ad aumentare l’importo di Reddito di cittadinanza e pensioni e vuole poi introdurre misure che sostengano i lavoratori autonomi, da equiparare a quelli dipendenti a livello di tutele. Lottare contro l’evasione fiscale e contro le fughe verso i paradisi fiscali, oltre che aumentare le imposte sui redditi più alti e ridurle per quelli più bassi, attraverso una riforma che aumenti la progressività del sistema fiscale aumentando il numero di scaglioni è un altro dei punti presenti nel programma di UP, così come l’eliminazione dell’IVA sui beni di prima necessità e la tassazione degli extraprofitti delle imprese dell’energia. Nell’ambito energetico, UP vuole inoltre introdurre un tetto al prezzo del gas. Anche lo stop totale a liberalizzazioni e privatizzazioni, che porti a una gestione interamente pubblica di servizi e infrastrutture strategici fa parte del progetto politico di UP, così come di quello di Italia Sovrana e Popolare, che punta poi a introdurre misure a sostegno dell’occupazione e all’aumento della tassazione sulle multinazionali, almeno allo stesso livello di quella sulle piccole e medie imprese locali.

Una politica economica fortemente espansiva è quella presente nel programma economico di ItalExit, che propone di aumentare il sostegno pubblico all’imprenditoria giovanile e alle imprese in generale, alla piena occupazione e alla domanda interna, abbassando le accise e riformando il sistema del Reddito di Cittadinanza. IE si propone poi di fronteggiare il problema delle delocalizzazioni e di contrastare la cessione delle imprese italiane all’estero, oltre che di abolire il tetto all’uso del contante e di investire sul turismo, soprattutto quello verde, nonché di favorire l’accesso al credito di aziende e famiglie. L’introduzione del demanio pubblico nel bilancio statale è un altro dei punti programmatici in economia di IE.

La lista centrista di Mastella-Noi di Centro punta sul raggiungimento della pace fiscale e sull’introduzione di misure economiche a sostegno di famiglie e imprese. Favorire l’internazionalizzazione delle imprese e rafforzare l’economia privata, attirare capitali esteri e aumentare gli investimenti attraverso il pieno utilizzo dei fondi PNRR sono altre misure presenti nel programma. Al contrario, Alternativa per l’Italia punta a contrastare l’ingresso nel mercato italiano delle multinazionali e a sostenere maggiormente le famiglie e le imprese italiane.

Vita punta invece a una fuoriuscita dell’Italia dall’Euro e dagli altri trattati internazionali che promuovono il libero scambio, rafforzando la Banca Centrale da rendere di nuovo interamente statale, così come i settori produttivi strategici. Presenti nel programma di Vita sono anche misure per agevolare le piccole imprese e la produzione a filiera corta, mentre per quanto riguarda l’aumento dei prezzi, Vita vuole limitarlo per i beni di prima necessità. Creare zone franche per l’export è un altro dei punti programmatici di Vita, come lo è anche lo stop all’uso dei pagamenti digitali in luogo dell’uso del contante.
[E.R.]

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