05.09.2022 – Le elezioni politiche del 25 settembre, che eleggeranno i Deputati e i Senatori della XIX Legislatura, si fanno sempre più vicine. Si tratta delle prime elezioni repubblicane che manderanno in Parlamento 400 eletti alla Camera dei Deputati e 200 al Senato (per effetto del referendum costituzionale del 2020 che ha portato alla riduzione del numero dei parlamentari), nonché delle prime elezioni in cui, per votare per il Senato, non sarà necessario aver compiuto i 25 anni di età. La legge elettorale con la quale ci recheremo alle urne sarà la legge 165/2017, detta Rosatellum dal nome del suo relatore, Ettore Rosato. Per non arrivare impreparati alla data del voto e scegliere consapevolmente come far valere il proprio diritto di esercizio della democrazia, è utile conoscere quante più cose possibili.
Nei giorni scorsi, dopo aver visto quali saranno le liste presenti sulla scheda elettorale del 25 settembre, abbiamo visto anche i candidati per la circoscrizione FVG sia alla Camera dei Deputati che al Senato. Abbiamo quindi deciso di proporre un confronto tra i programmi dei diversi schieramenti, secondo ambiti tematici. Finora, abbiamo visto come le forze politiche intendono agire sul lavoro, sull’istruzione, sulla sanità, sulle infrastrutture, sull’energia, sull’ambiente e sulle politiche sociali e sui diritti civili. Oggi vedremo quali sono le altre riforme che i candidati intendono mettere in atto qualora dovessero essere scelte a guidare il Paese.
La coalizione di centrodestra formata da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati ha nel proprio progetto di riforme quelli che sono i cavalli di battaglia storici delle liste che la compongono: si va dall’elezione diretta del Presidente della Repubblica all’attuazione delle autonomie regionali e del federalismo fiscale. Nell’ambito della giustizia, il progetto delle forze conservatrici è quello di introdurre la separazione delle carriere. Da riformare, secondo il centrodestra, anche i processi, sia civili che penali, e più in generale il diritto penale. Anche la semplificazione delle procedure per l’assegnazione degli appalti fa parte dell’agenda di centrodestra.
Un ampliamento delle autonomie, accompagnato al completamento del federalismo fiscale, è presente come progetto di riforma anche nel programma del Partito Democratico-Italia Democratica e Progressista, mentre PiùEuropa parla di una generica riforma delle competenze di Stato e Regioni. Anche le forze progressiste hanno dei progetti di riforma legati alla giustizia: se la lista europeista, però, propone di introdurre la separazione delle carriere nell’ambito della magistratura, con contestuale divieto per i magistrati di ricoprire qualsiasi carica pubblica di nomina politica, i dem propongono una riforma dell’iter per velocizzare i processi e un percorso di formazione comune per le diverse carriere nell’ambito della magistratura.
La riduzione dei tempi dei processi è uno degli obiettivi presenti anche nel programma di Azione e Italia Viva. Che nel suo programma di riforme propone anche il superamento del bicameralismo perfetto e l’elezione diretta del Presidente del Consiglio, oltre alla revisione delle competenze di Stato e Regioni. Decisamente diverso l’orientamento del MoVimento 5 Stelle. Che vuole ampliare la platea degli elettori, estendendo il diritto di voto a chi ha compiuto 16 anni e favorendo iniziative di promozione della partecipazione pubblica dei cittadini. I pentastellati vogliono inoltre legiferare in materia di conflitto di interessi e di lobby, oltre a regolamentare diversamente i cambi di gruppo in Parlamento. Un ulteriore progetto dei pentastellati è la promozione di una legge sull’acqua pubblica.
Fermare l’autonomia differenziata, favorire la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica, riformare la giustizia e il sistema di detenzione per i reati minori, ridurre le “zone grigie” che favoriscano l’attività della criminalità organizzata, ripristinare l’acqua interamente pubblica: questo l’elenco di riforme che Unione Popolare propone ai suoi elettori. Per Italia Sovrana e Popolare, invece, tra le principali riforme da portare a compimento vi è l’eliminazione del segreto di stato e la riforma della magistatura per rimuoverne i legami politici.
La riforma della giustizia è davvero un tema particolarmente sentito: è presente infatti anche nel programma di ItalExit, che si concentra soprattutto sulla riforma delle carriere dei magistrati e sulla riduzione dei tempi dei processi. Un riordino delle competenze di Stato e Regioni e una legge per rendere più efficiente l’attività del Governo sono alcuni degli altri punti programmatici di IE, che aggiunge anche l’introduzione di uno Statuto che regoli le situazioni emergenziali per evitare ogni genere di arbitrarietà e una legge sulla tutela dell’acqua pubblica. Mastella-Noi di Centro parla invece di migliorare le forme di partecipazione dei cittadini, mentre per Alternativa per l’Italia la priorità è l’introduzione del presidenzialismo con l’elezione diretta del capo di stato. Per Vita, oltre all’abolizione del segreto di stato su stragi e atti terroristici, le riforme sono da compiere principalmente nell’ambito della giustizia: abolire il tribunale dei Minori, separare le carriere dei magistrati e vietare loro di ricoprire cariche pubbliche, fissare un limite improrogabile per la conclusione dei processi: questi sono i progetti di riforme di Vita.
[E.R.]