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domenica, 27 Aprile 2025

Latisana e Friuli, gli affidi esterni dei servizi sanitari suscitano interrogativi. La risposta della Regione

18.03.2025 – 14.00 – Lunedì 17 marzo si è svolta l’assemblea dei sindaci dei comuni afferenti all’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (ASUFC), convocata dal sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, a seguito delle preoccupazioni sollevate dagli amministratori locali sul piano attuativo della sanità regionale. L’incontro, che ha visto la partecipazione di 87 sindaci su 134, è stato un’importante occasione di confronto sulle modifiche apportate alla programmazione sanitaria.

Uno dei temi centrali della discussione è stato il futuro del Pronto soccorso di Latisana, per il quale la Regione ha scelto di ricorrere all’esternalizzazione del servizio medico, affidato a professionisti argentini. Questa decisione, già al centro di un ampio dibattito pubblico, ha suscitato ulteriori interrogativi da parte degli amministratori locali, preoccupati per la sostenibilità della soluzione adottata e per le prospettive dei servizi sanitari nel territorio.

I vertici dell’ASUFC, tra cui il direttore generale Danis Caporale, hanno presentato i dati sulla carenza di personale infermieristico, evidenziando come al 31 dicembre 2024 mancassero 272 infermieri. Le difficoltà nel reperire personale sanitario sono una delle principali motivazioni alla base della scelta di esternalizzare alcuni servizi.

“Il tema è che il Pronto soccorso di Latisana resta aperto perché si fa ricorso all’esternalizzazione – ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi, aggiungendo che, in assenza di soluzioni alternative, la Regione ha garantito un servizio gratuito ai cittadini attraverso questa misura. – Se poi c’è qualcuno che ha in mente come possiamo reperire diversamente personale medico e infermieristico che vada a lavorare in queste strutture, noi siamo i primi a essere grati rispetto a soluzioni che non siamo ancora riusciti a trovare. In caso contrario, bisogna riconoscere, anche con soddisfazione di chi ha utilizzato quel servizio, e con onestà che allo stato attuale noi siamo stati in grado di garantire un servizio gratuito ai cittadini attraverso l’esternalizzazione: tutto il resto è una narrazione inventata dalla politica”.

Oltre al caso di Latisana, la discussione ha toccato anche il futuro degli ospedali di Spilimbergo e altre strutture sanitarie locali, con particolare attenzione ai partenariati pubblico-privati, considerati strumenti utili per mantenere attivi i servizi in un contesto di crescente difficoltà nel reclutamento di personale.

Il sindaco di Udine, Alberto Felice De Toni, ha sottolineato la necessità di un confronto costruttivo tra le istituzioni locali e i vertici sanitari per individuare strategie efficaci a tutela della salute dei cittadini. “La sanità è il bisogno che più tocca le persone ed è una priorità assoluta per le amministrazioni locali”, ha dichiarato, rimarcando l’importanza di trovare soluzioni condivise per evitare la chiusura di reparti e il peggioramento dell’assistenza sanitaria.

L’assemblea si è conclusa con l’impegno a proseguire il dialogo e a monitorare gli sviluppi delle scelte sanitarie regionali, nella consapevolezza che le decisioni prese oggi avranno un impatto diretto sulla qualità della vita dei cittadini nei prossimi anni.

 

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