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domenica, 16 Marzo 2025

L’amato Don Pierluigi Di Piazza: i funerali e il ricordo del prete che accolse gli sconfitti

15.05.2022 – 10.43 – Ieri, 15 maggio 2022, il prete carnico Don Pierluigi Di Piazza, nato nel 1947 a Tualis, frazione di Comeglians, impegnato nell’accoglienza degli ultimi per tutta la vita, si è spento a causa di una malattia. La camera ardente sarà aperta nella sala Petris del Centro Balducci lunedì 16 maggio, dalle 7 alle 19, e martedì 17, dalle 7 alle 12. La veglia di preghiera si svolgerà, sempre in sala Petris, lunedì alle 20. Martedì alle ore 16 saranno celebrati i funerali.

Fondatore del Centro di accoglienza e promozione culturale Balducci di Zugliano nel 1989, Don Pierluigi Di Piazza ha accolto, nei trent’anni di vita del centro, più di un migliaio di persone, tra profughi, immigrati, donne, bambini e famiglie fuggite dalle guerre. Fino all’ultimo, anche ora per il conflitto in Ucraina.
Abituato a stare dietro le quinte per sua scelta, prete laico, come amava definirsi, che ha lottato dall’inizio della sua formazione ecclesiastica contro un sistema di potere per sconfiggerlo con la sua parola, l’atto di fede messo nei gesti, chiedendo giorno per giorno che l’amore cristiano si dimostrasse attraverso l’umiltà, l’assenza di giudizio, la misericordia più antica che ha a che fare con l’amore incondizionato. Un prete progressista, voleva una chiesa sana, protettrice del femminile, in ascolto degli sconfitti lasciati indietro dal sistema che non accetta, non ascolta, non perdona. I relitti umani. I disperati. I più sporchi, quindi più facili da dimenticare. In silenzio, ha amato tutti quanti. In silenzio se n’è andato, senza fare troppo rumore, come era tipico delle sue gesta.

Don Pierluigi Di Piazza credeva anche in una chiesa di cultura, necessaria per combattere la violenza, i soprusi e l’ignoranza. Al Centro di accoglienza Balducci, ha accolto esponenti importanti come il Dalai Lama nel 2012, il Premio Nobel per la Pace Adolfo Pérez Esquivel; il filosofo Massimo Cacciari e don Luigi Ciotti. Il teologo e scrittore Vito Mancuso era un ospite costante al Centro Balducci, per dialogare con Don Di Piazza, da cui ha preso spunto per molte sue riflessioni poi riportate nelle sue opere. Da ricordare, la porta “Per la Pace” dell’artista friulano Toni Zanussi, dipinta nel 1988 e conservata ancora ad oggi al Centro Balducci.

Per 30 anni è stato un insegnante, ricevendo nel 2006 la laurea ad honorem come “imprenditore di solidarietà” dall’Università di Udine; ha collaborato con giornali e riviste e ci restano diverse sue pubblicazioni: tra le ultime, Nel cuore dell’umanità, storia di un percorso (2006), Questo straordinario Gesù di Nazaret (2010), Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete (con Margherita Hack, 2012), Don Lorenzo Milani nella mia vita di uomo e prete (Alba Edizioni 2017), Non girarti dall’altra parte. Le sfide dell’accoglienza (Nuova Dimensione 2019) e Per un dolore umano (con V. Di Piazza e L. Orsi, Nuova Dimensione 2020).

Nel 2002 aveva ricevuto il Premio Epifania assegnato dall’Associazione Pro Tarcento e dal comune di Tarcento con la volontà di onorare il suo impegno per la pace e la solidarietà. La Commissione Interecclesiale Justicia y Paz di Bogotà (Colombia) nel 2004 aveva deciso di annoverarlo fra i suoi Membri Onorari, consci del suo importantissimo lavoro nell’ambito dell’ascolto all’altro, l’accoglienza e il dialogo portato fra popoli e culture.

 

Francesca Schillaci

 

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