03.04.2021-10.03 – In un’intervista in esclusiva all’Udinese TV, il capo del task force Covid, il Prof. Barbone spiega che s’inizia a notare una netta decrescita dei contagi a Udine e a Gorizia, ma non si è ancora in una condizione tale da poter ritornare alla zona arancione. Il ritorno a scuola necessiterà di monitoraggi frequenti e se ci fosse un’esagerazione delle visite parentali durante questi giorni di Pasqua potremmo rischiare, come a Natale, di regredire nella diffusione del contagio.
” Diciamo che abbiamo negli ultimi 8 giorni una riduzione dell’epidemia e dei nuovi casi – afferma il Prof. Barbone – che stanno scendendo di circa il 20 per cento rispetto alle settimane precedenti. Questa iniziale riduzione si è realizzata in primo luogo nella Provincia di Udine e di Gorizia che erano ai livelli più elevati nelle settimane passate”
Tornare alla zona arancione implica che la diffusione dei contagi scenda al di sotto della soglia critica di 250 casi settimanali su 100.000 abitanti, parametri stabiliti a livello nazionale e che in regione non si sono ancora raggiunti. E’ stato rilevato che il 90 per cento dei casi in Friuli-Venezia Giulia sono colpiti dalla variante inglese, fortunatamente non sono ancora arrivate le varianti sudafricane o brasiliane di vario genere che potrebbero essere più infettanti.
La preoccupazione sulla riaperture delle scuole è alta anche se la decisione del Governo è assolutamente capibile da un punto di vista sociale, bisognerà quindi cercare di “attivare quanto più possibile un programma di monitoraggio che sia in grado di cogliere eventualmente nuovi casi o focolai al più presto possibile, in modo tale che questi non si diffondano poi nell’intera classe o soprattutto poi nelle famiglie e in senso più allargato”, dichiara il Prof. Barbone.
Come è stato più volte ribadito in questi giorni, il Friuli-Venezia Giulia è tra le prime regioni che stanno effettuando il maggior numero di test con tamponi molecolari e antiigienici, da questo ne è derivata una rilevazione più alta dell’indice d’incidenza del contagio. Sarà, quindi, necessario iniziare una campagna di test mirati sia nell’ambito scolastico sia in quello lavorativo considerati luoghi in cui si possono sviluppare più facilmente dei focali.
Il messaggio del Prof. Borbone per queste festività, come di tanti altri esponenti della classe medica e delle istituzioni, è quello di cercare di essere il più prudenti possibili evitando di incontrare persone che non siano conviventi anche familiari che non siano stati vaccinati, perché anche quest’occasione festiva rappresenta un momento di rischio elevato.
[l.f]