04.12.2020 – 12.45 – Anaao Assomed richiede lo stop di attività non urgenti, come, per esempio, l’attività ambulatoriale, l’attività chirurgica non urgente, l’endocrinologia e l’oculistica per poter mettere tutto l’ospedale di Udine al servizio dei casi Covid.
Dopo le giornate di fuoco di inizio settimana, con le immagini delle ambulanze in coda – situazione che sembra ora essere migliorata – e la lettera di denuncia sulla situazione firmata dai oltre venti medici, arriva la richiesta da parte del sindacato dei dirigenti dei medici al fine di mettere spazio e personale al servizio di un’emergenza senza precedenti. “L’ospedale sta affogando – pronuncia ai microfoni del TGR Friuli Venezia Giulia il segretario regionale di categoria Valtiero Fregonese – La chiusura deve essere temporanea“.
È un appello che trova man forte nelle parole nel direttore generale dell’Azienda Friuli Centrale, Massimo Braganti: “Abbiamo già dato questa indicazione a fronte della segnalazione; rinnoverò questa attenzione ai vari direttori in presidio”.
E, alla domanda su cosa potrebbe ancora chiudere, risponde: “Eventualmente quelle prestazioni dalle quali posso recuperare personale: ci possono essere delle prestazioni ambulatoriali dalle quali, allorché chiudendole, non garantisco alcun recupero di personale e, siccome non abbiamo solo il Covid ma dobbiamo garantire la salute di tutti i cittadini, è su questa partita qui che dobbiamo cercare di misurare veramente tutte le azioni da fare”. È certo che non saranno toccate le urgenze e l’oncologia. Per quanto riguarda l’attività di screening, interrotta nella prima ondata, si sta ancora valutando.
Nel frattempo, la sera del 2 dicembre, ha avuto luogo un’ispezione durata più di due ore (dalle 21 alle 24) da parte dei Nas di Udine, riporta ancora il TGR, che si è concentrata sul pronto soccorso Covid verificando gli ingressi, gli ambienti e le procedure.
A tal proposito Braganti ha commentato: “Con tutte le segnalazioni che ci sono state, mi sembra anche normale. Da questo punto di vista, rientra nelle attività che possono essere svolte e, anzi, sono a tutela non solo nostra della direzione, ma degli operatori e degli utenti”.