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sabato, 19 Aprile 2025

La crisi dei microchip colpisce il FVG: difficoltà per le industrie locali

06.05.2021 – 09.30 – Nonostante i vaccini stiano permettendo una parziale ripresa, permane sostanzialmente una spaccatura tra l’Asia orientale che nei mesi precedenti ha saputo gestire la pandemia Covid e ha assistito a una ripresa interna e il mondo occidentale che dallo scorso autunno 2020 soffre molteplici ondate, incapace di ristrutturarsi per i lockdown che si sono succeduti. In questo contesto non sorprende che Corea del Sud, Cina, Giappone e Taiwan stiano riservando la produzione dei microchip al mercato interno. Gioca in ciò un ruolo di primo piano anche la richiesta crescente di strumenti tecnologici come tablet, portatili e cellulari e l’intero settore dell’intrattenimento elettronico (si pensi alle introvabili nuove console, specie la PS5).

Le industrie del Friuli Venezia Giulia si ritrovano così intrappolate tra l’incudine di una domanda in calo in occidente e il martello di uno shortage di microchip necessari perchè le catene di montaggio funzionino a pieno regime. Nel caso migliore la carenza di microchip ha causato un calo del fatturato; nel caso peggiore si tratta di industrie afferenti al settore automobilistico che ormai versa in seria crisi, assediato dalla questione ambientale, dal calo degli spostamenti delle zone arancioni/rosse, dalla disaffezione dei consumatori verso l’auto come status symbol. Il tutto va inserito a sua volta nel contesto di una crisi industriale che persiste in Friuli Venezia Giulia da diversi anni, con più di una chiusura d’eccezione. In questo contesto la carenza di microchip non sarebbe così grave se non s’inserisse in una situazione già di notevole “sofferenza”.

[z.s.]

 

Zeno Saracino
Zeno Saracinohttps://www.triesteallnews.it
Giornalista pubblicista. Blog personale: https://zenosaracino.blogspot.com/

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