29.04.2021-09.19 – Sono stati arrestati, a Parigi, 7 membri delle Brigate Rosse accusati di delitti commessi negli ‘Anni di Piombo’. Altri tre sono in fuga e ricercati in tutto il territorio francese. I dieci soggetti, latitanti da anni, appartenevano alle Brigate Rosse, agli ex Nuclei Armati Contropotere Territoriale e a Lotta Continua. Dei 7 fermati, quattro hanno una condanna all’ergastolo.
Lāindividuazione dei terroristi ĆØ avvenuta grazie alla formulazione del dossier āOmbre rosseā. Fascicolo che, in questi anni, ha consentito di tagliare un traguardo importante nella ricerca continua di membri di gruppi terroristici, ed ha stabilito una stretta collaborazione tra lāAntiterrorismo della polizia nazionale francese (Sdat), il Servizio di cooperazione internazionale della Criminalpol e l’Antiterrorismo della Polizia italiana.
āEsprimiamo il più grande plauso per la straordinaria attivitĆ portata avanti dallāAntiterrorismo della Polizia di Stato che ha condotto allāarresto di 7 brigatisti in Francia. In questa giornata storica trova riscontro nella realtĆ dei fatti il lavoro incessante e meritorio dei colleghi non solo degli ultimi mesi, ma degli ultimi 30 anniā. Ha dichiarato Valter Mazzetti, Segretario Generale Fsp Polizia di Stato
La cattura non ĆØ avvenuta per caso, ma dettata da una spinta ad accelerare i tempi da parte del ministro della Giustizia Marta Cartabia che ne aveva discusso in video conferenza, poche settimane fa, con il suo omologo francese Eric Dupond-Moretti. La Guardasigilli, alla luce di alcune prescrizioni con imminente scadenza al 10 di maggio, aveva sollecitato il collega affinchĆ© āgli autori degli attentati delle Brigate Rosse possano essere assicurati alla Giustiziaā. La richiesta, che ĆØ stata accolta da Eric Dupond-Moretti, ĆØ perfettamente in linea con la logica della ādottrina Mitterandā secondo la quale la Francia può accordare asilo a ex brigatisti purchĆ© non siano responsabile di reati di sangue.
LāEliseo ha fatto sapere che il presidente Emmanuel Macron āha voluto risolvere questo problema, come l’Italia chiedeva da anniā. Macron ha dichiarato di sentirsi molto vicino alla necessitĆ italiana di fare giustizia alle vittime, essendo la Francia un paese molto colpito dal terrorismo. Inoltre, questa decisione, “rientra nella logica della necessitĆ imperativa di costruire un’Europa della giustizia, in cui la reciproca fiducia sia al centro”, ha sottolineato l’Eliseo.
āFin da subito ā conclude Mazzetti – i nostri investigatori fronteggiarono tenacemente e brillantemente la feroce violenza dei terroristi, versando molto del loro sangue per questo, e oggi, finalmente, la dedizione, lāimpegno per la giustizia, la vicinanza alle vittime, la battaglia per la legalitĆ che non si ĆØ mai fermata nel corso degli anni, e culminata nella formulazione del dossier āOmbre rosseā, ha consentito di tagliare un traguardo importante. Ć certamente un bene che il quadro politico evidentemente positivo abbia consentito che si sbloccasse uno stallo durato davvero troppo a lungo, rispetto a soggetti giĆ condannati per reati gravissimi, riaffermando cosƬ allo stesso tempo lāautorevolezza dellāItalia e il dovuto riconoscimento del nostro lavoro per la giustizia, dovuto allo Stato e alle vittime e i loro familiariā.