18.05.2022 – 07:10 – Nella scorsa notte l’acciaieria Azovstal è stata evacuata in seguito a un ordine del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha affermato che alla Nazione “servono eroi vivi”. Sono 264 i soldati fuoriusciti dall’impianto, di cui 53 feriti che sono stati trasportati in una struttura medica a Novoazovsk. Gli altri 211 sono stati condotti a Olenivka, nel territorio controllato dalla Repubblica (filorussa) separatista di Donetsk. L’obiettivo del Governo di Kiev è riportarli a casa attraverso uno scambio di prigionieri.
Come è noto da settimane, all’interno dello stabilimento si era rifugiato il controverso Battaglione Azov, discusso per la forte presenza all’interno di membri dalle simpatie neonaziste. Si tratta dunque di una vittoria simbolica di rilievo per Putin, che sin da febbraio agita il fantasma nazista a giustificazione dell’aggressione all’Ucraina e che può dunque alzare un trofeo, il primo da quando è iniziata la guerra, di fronte all’opinione pubblica. La resistenza all’interno della acciaieria era diventata un emblema della pervicacia delle forze ucraine anche in condizioni di sproporzione di potenza di fuoco. Va precisato tuttavia che le forze di resistenza presenti nel complesso di Mariupol non erano costituite dal solo Battaglione Azov, ma anche da altri gruppi e brigate dell’esercito ucraino.
Lo Stato maggiore delle forze armate ucraine ha riconosciuto l’importanza strategica dei difensori di Mariupol, che con la loro azione hanno impedito all’esercito russo di trasferire 17 battaglioni tattici e 20.000 soldati in altre aree e bloccato così la conquista di Zaporizhzhia. “Attirare le principali forze russe attorno a Mariupol ci ha dato l’opportunità di creare linee difensive, dove si trovano oggi le nostre truppe, e dare un discreto contrattacco all’aggressore. Abbiamo usato il momento critico per formare riserve, raggruppare le forze, ricevere assistenza dai partner“, ha commentato lo Stato maggiore. “La guarnigione di Mariupol ha compiuto la sua missione di combattimento, il comando militare supremo ha ordinato ai comandanti delle unità di stanza ad Azovstal di salvare le vite dei combattenti“.
Dopo l’ufficializzazione della richiesta della Svezia di aderire alla Nato, annunciata nella giornata di lunedì dalla premier Magdalena Andersson, anche il Parlamento finlandese ha approvato, a larghissima maggioranza, con 188 voti contro 8, l’ingresso nella alleanza atlantica. Nella mattinata di ieri inoltre la ministra degli Esteri svedese, Ann Linde, ha firmato la domanda di adesione della Svezia alla Nato. La portavoce di Joe Biden, Karine Jean-Pierre, ha commentato che la Casa Bianca è fiduciosa che la Nato possa raggiungere un consenso unanime sulla richiesta di adesione di Svezia e Finlandia, nonostante le resistenze della Turchia. Ha inoltre reso noto che il presidente Biden riceverà giovedì alla Casa Bianca la premier svedese Magdalena Andersson e il presidente della Finlandia Sauli Niinisto.