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sabato, 19 Aprile 2025

Ucraina: la guerra per il Donbass e quella per il gas

13.04.2022 – 07:10 – Come รจ ormai evidente, ci sono due guerre. Da un lato la guerra guerreggiata, tragica e feroce, con le sue vittime e un paese distrutto sotto ogni punto di vista. Alcune stime misurano una perdita di quasi il 50% dellโ€™economia Ucraina in un solo mese e mezzo. E poi cโ€™รจ la guerra collaterale, quella che si combatte da noi con armi politiche ed economiche e che, anche se meno cruenta, ha sconvolto in poche settimane gli equilibri dellโ€™Europa. Una parte consistente delle conseguenze del conflitto riguarda l’approvvigionamento energetico, in particolar modo tutto quello che gravita intorno al gas naturale. Eโ€™ notizia di ieri lโ€™accordo con lโ€™Algeria, annunciato dal premier Mario Draghi, per lโ€™aumento fino a nove miliardi di metri cubi dei rifornimenti dal paese africano. Un carico che andrร  a coprire parte del fabbisogno attualmente ancora soddisfatto dai gasdotti russi, che non si sa fino a quando resteranno attivi allโ€™attuale regime. Va detto che lโ€™eventuale scelta di chiudere completamente i rubinetti non converrebbe a nessuno e potrebbe rivelarsi drammatica sia per il venditore che per gli acquirenti, soprattutto se avvenisse in un tempo molto breve. Perรฒ cโ€™รจ un problema urgente da affrontare, determinato da decenni di politiche energetiche europee dissennate, che si acuirร  nei mesi invernali.

Zelensky, comโ€™รจ comprensibile che faccia dalla sua posizione, continua a spingere affinchรฉ lโ€™Europa prenda una posizione decisa in merito: โ€œSe non c’รจ ancora una definizione chiara sul gas russo, allora non ci puรฒ essere certezza che l’Europa abbia una volontร  comune per fermare i crimini militari russi per costringere la Russia alla pace” ha detto il presidente ucraino. Una richiesta legittima ma difficilmente soddisfacibile, visto che alcune nazioni, con Italia e Germania in testa, sono di fatto dipendenti dalle forniture russe e che non cโ€™รจ modo di rimpiazzare completamente il gas importato con altre soluzioni attuabili a breve termine. Il potenziamento dei gasdotti esistenti e lโ€™incremento delle importazioni di GNL, limitato sia dalla disponibilitร  dell’offerta che dalla scarsitร  di rigassificatori sul territorio nazionale, non sembrano al momento sufficienti. Nรฉ sarร  sufficiente la riapertura delle centrali a carbone.

Intanto in Russia ha parlato Putin, che ha lanciato messaggi rassicuranti e atti a radunare gli animi sotto la bandiera russa. โ€œLa guerraโ€ dice il presidente โ€œprocede secondo i pianiโ€. Putin ha quindi accusato lโ€™occidente di voler isolare e umiliare la Russia, con lโ€™invenzione dei crimini di guerra. Ha poi imputato allโ€™Europa di essere subalterna agli Stati Uniti. Quanto alla guerra, secondo Putin non ci potrร  essere una fine finchรฉ non si arriverร  a una โ€œsoluzione soddisfacenteโ€ sul Donbass.

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