13.04.2022 – 07:10 – Come รจ ormai evidente, ci sono due guerre. Da un lato la guerra guerreggiata, tragica e feroce, con le sue vittime e un paese distrutto sotto ogni punto di vista. Alcune stime misurano una perdita di quasi il 50% dellโeconomia Ucraina in un solo mese e mezzo. E poi cโรจ la guerra collaterale, quella che si combatte da noi con armi politiche ed economiche e che, anche se meno cruenta, ha sconvolto in poche settimane gli equilibri dellโEuropa. Una parte consistente delle conseguenze del conflitto riguarda l’approvvigionamento energetico, in particolar modo tutto quello che gravita intorno al gas naturale. Eโ notizia di ieri lโaccordo con lโAlgeria, annunciato dal premier Mario Draghi, per lโaumento fino a nove miliardi di metri cubi dei rifornimenti dal paese africano. Un carico che andrร a coprire parte del fabbisogno attualmente ancora soddisfatto dai gasdotti russi, che non si sa fino a quando resteranno attivi allโattuale regime. Va detto che lโeventuale scelta di chiudere completamente i rubinetti non converrebbe a nessuno e potrebbe rivelarsi drammatica sia per il venditore che per gli acquirenti, soprattutto se avvenisse in un tempo molto breve. Perรฒ cโรจ un problema urgente da affrontare, determinato da decenni di politiche energetiche europee dissennate, che si acuirร nei mesi invernali.
Zelensky, comโรจ comprensibile che faccia dalla sua posizione, continua a spingere affinchรฉ lโEuropa prenda una posizione decisa in merito: โSe non c’รจ ancora una definizione chiara sul gas russo, allora non ci puรฒ essere certezza che l’Europa abbia una volontร comune per fermare i crimini militari russi per costringere la Russia alla pace” ha detto il presidente ucraino. Una richiesta legittima ma difficilmente soddisfacibile, visto che alcune nazioni, con Italia e Germania in testa, sono di fatto dipendenti dalle forniture russe e che non cโรจ modo di rimpiazzare completamente il gas importato con altre soluzioni attuabili a breve termine. Il potenziamento dei gasdotti esistenti e lโincremento delle importazioni di GNL, limitato sia dalla disponibilitร dell’offerta che dalla scarsitร di rigassificatori sul territorio nazionale, non sembrano al momento sufficienti. Nรฉ sarร sufficiente la riapertura delle centrali a carbone.
Intanto in Russia ha parlato Putin, che ha lanciato messaggi rassicuranti e atti a radunare gli animi sotto la bandiera russa. โLa guerraโ dice il presidente โprocede secondo i pianiโ. Putin ha quindi accusato lโoccidente di voler isolare e umiliare la Russia, con lโinvenzione dei crimini di guerra. Ha poi imputato allโEuropa di essere subalterna agli Stati Uniti. Quanto alla guerra, secondo Putin non ci potrร essere una fine finchรฉ non si arriverร a una โsoluzione soddisfacenteโ sul Donbass.