29.03.2022 – 07:10 – E’ terminato il trentaduesimo giorno di guerra. I Paesi membri del G7, come fa sapere la Germania per voce del ministro dell’Economia e vicecancelliere Robert Habeck, rifiutano compatti di pagare il gas russo in rubli, come imposto da Putin. Il cambiamento nei pagamenti costituisce una violazione unilaterale dei contratti ritenuta non accettabile. Mosca fa sapere che ci saranno conseguenze, anche se per il momento non è dato sapere quali. Per ora sembra che il primo provvedimento, in via di definizione, preveda la limitazione ai visti d’ingresso per cittadini dei “paesi ostili”.
Dal fronte arrivano notizie incoraggianti per la resistenza, tuttavia trapelano anche indiscrezioni secondo cui l’esercito russo si starebbe riorganizzando per i prossimi giorni e a tale scopo avrebbe spostato parte delle truppe in Bielorussia. Ad ogni modo non cessano i bombardamenti sulle città sotto attacco, anche se in diverse zone gli ucraini sono riusciti a riconquistare terreno. Il sindaco di Irpin ha fatto sapere che la città è stata liberata.
Nel corso della giornata di ieri, il premier Mario Draghi ha tenuto una conversazione telefonica con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, in cui ha ribadito il sostegno del Governo Italiano alle autorità e al popolo ucraino e ha esplicitato la necessità di trovare una soluzione rapida alla crisi che garantisca una stabilità duratura. Zelensky, oltre ai ringraziamenti, ha ventilato la possibilità che l’Italia entri a far parte di un sistema di sicurezza a garanzia dell’Ucraina. Dopo l’apertura di domenica a cedere il Donbass alla Russia, ritenuta non sufficiente, nei prossimi giorni proseguiranno le trattative per arrivare a una cessazione dei combattimenti. Un caso diplomatico continua invece a divampare intorno al presidente americano Joe Biden, autore di una dichiarazione improvvida durante la visita in Polonia di sabato scorso. Biden aveva auspicato un cambio di regime in Russia, scatenando la reazione contrariata del Cremlino. Gli interventi tempestivi della diplomazia statunitense per mediare non sono bastati a calmare le acque.
Infine il Wall Street Journal, nella giornata di ieri, ha lanciato la notizia secondo cui Roman Abramovich e almeno due negoziatori ucraini che avevano preso parte ai negoziati di inizio mese, avrebbero lamentato sintomi da avvelenamento nei giorni successivi. Il giornalista autore dell’inchiesta, Yaroslav Trofimov, avrebbe parlato con fonti vicine alle persone avvelenate che avrebbero confermato tutto.