27.01.2022 – 09.26 – Stiamo per raggiungere il cosiddetto plateau. È prevedibile una riduzione della curva dei contagi, che produrrà effetti positivi sulla domanda ospedaliera nell’arco dei prossimi dieci o quindici giorni. Il vicegovernatore con delega alla Salute Riccardo Riccardi ha incontrato i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil ieri. È stato tracciato un quadro della situazione pandemica: da qui la decisione di creare dei tavoli di confronto tra la Regione e i sindacati sugli investimenti legati al Pnrr e le tematiche legate alla sanità e alla salute.
La conferma che la pandemia in regione sta rallentando arriva proprio dal vice di Fedriga: “La crescita è minore rispetto al Veneto e alle Province di Trento e Bolzano, ma la forte diffusione del virus in Slovenia è un fattore di preoccupazione – ha detto Riccardi -. In questo contesto deve però essere considerato l’elevato numero di tamponi eseguiti in Friuli Venezia Giulia: facendo la proporzione tra i casi e i tamponi eseguiti nella settimana dal 17 al 23 gennaio di quest’anno la nostra regione registra un dato del 15,5%, che si colloca quasi un punto percentuale sotto la media nazionale del 16,4%”.
La variante Omicron rappresenta il 90 per cento dei contagi registrati in regione, confermandosi estremamente trasmissibile. “Ma nella maggior parte dei casi – ha aggiunto Riccardi – meno pericolosa per la salute. Nonostante l’infezione sia molto più diffusa rispetto alle precedenti ondate di Covid-19, la necessità di ricovero in ospedale sia in area medica sia in terapia intensiva è inferiore rispetto allo scorso anno”.
Entrando nello specifico dei dati, il vicegovernatore ha precisato che “nella settimana dal 15 al 21 gennaio sono state registrate 16.538 infezioni tra i vaccinati e 13.099 tra i non vaccinati, ma per questi ultimi l’incidenza del virus è doppia rispetto a coloro che hanno ricevuto almeno due dosi di vaccino (3.842 casi ogni 100mila abitanti contro 1.928). Analogamente, considerando l’occupazione dei posti letto in area medica, al 21 gennaio i vaccinati ospedalizzati erano 236, ovvero 28 ogni 100mila abitanti, e i non vaccinati 190, ovvero 56 ogni 100mila abitanti. Sul fronte delle terapie intensive, considerando la stessa data, dei 40 ricoverati ben 34 erano non vaccinati (100 ogni milione di persone) e solo 6 i vaccinati (7 ogni milione). L’efficacia del vaccino non è confermata solo da questi dati ma anche da quelli sui decessi: nella settimana dal 15 al 21 gennaio sono stati registrati 28 decessi di non vaccinati (82 ogni milione) e 36 di vaccinati (42 ogni milione)”.
In merito alla campagna vaccinale nel corso della riunione Riccardi ha sottolineato che “circa l’80% della popolazione regionale ha ricevuto il vaccino e che, considerando solo i soggetti vaccinabili, la percentuale sale all’83%. Complessivamente i dati della Regione evidenziano che i cittadini vaccinati sono 952mila, ma aggiungendo il personale militare residente si raggiunge quota 990mila. Sul fronte delle terze dosi, effettuando 568mila somministrazioni abbiamo superato l’obiettivo richiesto dal generale Figliuolo di 518.801 dosi”.
Il vicegovernatore ha quindi confermato le difficoltà create dalla forte diffusione del virus tra il personale sanitario e dalla sospensione dal servizio dei professionisti non vaccinati. Una situazione che riguarda in particolare gli infermieri, che rappresentano il 39,3 per cento del personale del servizio sanitario regionale assente dal lavoro perché colpito dal coronavirus o non in possesso del green pass, ma anche medici (14,8%) e operatori socio sanitari (23,4).
[mb.r]