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sabato, 19 Aprile 2025

L’Arco Bollani di Udine e il ritrovato splendore

19.01.2022 – 07.10 – Prestigioso simbolo della Udine veneziana e prima opera in Friuli del grande architetto Andrea Palladio, l’Arco Bollani ha recuperato la sua magnificenza. I lavori di restauro iniziati a dicembre, grazie ad una preziosa donazione del Gruppo Danieli, si sono conclusi in questi giorni. Ad illustrarne il processo di ripristino è stata la restauratrice Nicoletta Pagani Mangilli. Inizialmente sono partiti con un trattamento biocida su tutta la superficie per eliminare muschi e licheni, e poi sono passati ad una pulitura mediante spazzoline e acqua con bicarbonato di ammonio. Finita la pulitura sono stati stuccati tutti gli interstizi per bloccare future infiltrazioni di acqua nella pietra. Un trattamento analogo è stato effettuato anche sulla copertina in piombo che presentava spaccature dalle quali passava l’acqua danneggiando la superficie lapidea. Una volta terminata l’operazione di restauro, tutta l’opera è stata trattata con idrorepellente ed un altro strato di biocida per cercare di preservarla il più a lungo possibile.

L’Arco situato a lato di piazza Libertà a Udine, ai piedi della salita che porta al Castello, fu fatto erigere nel 1556 da Domenico Bollani, da cui poi prese il nome, luogotenente a Udine in nome di Venezia tra il 1554 e il 1556. Per valorizzare l’attuale Piazza Libertà, l’allora piazza Contarena, la salita al Castello e la fine di un’ondata di peste commissionò l’opera al Palladio. Il progetto del grande architetto, che prevedeva un arco a singolo fornice con un bugnato rustico e una trabeazione scolpita nella parte sovrastante, fu realizzato in quattro mesi. A conclusione dei lavori fu collocato sulla sommità un Leone di San Marco, in pietra con le ali in rame, simbolo della Serenissima. Il Leone fu rimosso dai francesi il 27 maggio del 1797, lasciando l’Arco Bollani mutilo per circa un secolo e mezzo. Nel 1953, in seguito al restauro dell’Arco dopo un bombardamento inglese, Carlo Someda De Marco, direttore dei Civici Musei di Udine, decise di far realizzare un nuovo Leone marciano ad Emilio Caldana. Questo, in ordine temporale, è stato l’ultimo Leone marciano a ritrovare la collocazione originaria nella città di Udine dopo che i francesi avevano distrutto ogni traccia della Serenissima. Gli altri due si trovano uno sulla facciata della Torre dell’orologio e l’altro sulla colonna del terrapieno in piazza Libertà.

[l.f]

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