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8 marzo 2021: Giornata Internazionale della Donna

08.03.2021 – 14.21 – Oggi, 8 marzo 2021, ricorre la Giornata Internazionale della Donna, istituita ufficialmente dall’anno in cui, il 16 dicembre 1977, con la Risoluzione 32/142, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite – recependo anni di dibattiti e dando respiro globale a una ricorrenza commemorata già da oltre mezzo secolo in molti paesi – propose ad ogni nazione, nel rispetto delle tradizioni storiche e dei costumi locali, di dichiarare un giorno all’anno Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale. L’8 marzo, che già veniva festeggiato in numerosi paesi, divenne la data ufficiale in molte nazioni. Tale giornata, spesso erroneamente chiamata “festa della donna”, celebra i progressi in ambito economico, politico e culturale raggiunti dal genere femminile e vuole al contempo ricordare e sensibilizzare in merito alle discriminazioni e le violenze cui le donne sono state e sono ancora oggetto in tutto il mondo.
La Giornata si pone quindi in linea con gli obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, dove proprio il punto cinque, Parità di genere, mira al raggiungimento dell’uguaglianza di genere e all’emancipazione di donne e ragazze.

Lo scorso anno il Parlamento europeo ha deciso di celebrare per l’8 marzo il 25° anniversario della Dichiarazione di Pechino sulla parità di genere: nel 1995, infatti, con la quarta conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle Donne, è stata adottata una risoluzione per “l’emancipazione e il miglioramento della condizione delle donne in tutto il mondo”, che ha portato a stabilire alcuni obiettivi fondamentali e strategici per il raggiungimento della parità di genere in dodici aree tematiche.

Nel 2021, a un anno dall’inizio della diffusione dell’epidemia, il Parlamento europeo ha deciso di celebrare il ruolo cruciale delle donne durante la crisi Covid-19.
Se da un lato, con una cospicua presenza nel settore sanitario e nell’assistenza alla persona, le donne sono state in prima linea nella lotta alla pandemia (il 76 per cento del personale dei servizi sanitari e sociali e l’86 per cento del personale che presta assistenza alle persone è infatti costituito da donne), dall’altro esse rappresentano al contempo una delle categorie più drammaticamente colpite dalla crisi.
La Commissione europea ha recentemente pubblicato per l’occasione la sua relazione 2021 sulla parità di genere nell’UE, dalla quale emerge l’impatto negativo che la pandemia ha avuto sulle donne. Dal tema dell’occupazione, dove sono spesso impiegate in lavori poco sicuri, precari, o dimezzati con l’arrivo del Coronavirus, come il commercio al dettaglio, il comparto ricettivo o il lavoro di cura e domestico, con maggiori difficoltà a reinserirsi nel mercato del lavoro (i tassi di occupazione sono aumentati dell’1,4 per cento per gli uomini, ma solo dello 0,8 per cento per le donne tra il secondo e il terzo trimestre del 2020); al difficile equilibrio tra vita professionale e vita privata (le donne hanno dedicato in media 62 ore a settimana alla cura dei figli, rispetto alle 36 ore degli uomini); all’assenza delle donne nelle sedi decisionali in materia di Covid-19; fino al drammatico aumento dei casi di violenza domestica registratisi nel corso del lockdown. La pandemia ha esacerbato le disparità esistenti tra donne e uomini, aggravando ulteriormente le problematiche già presenti, segnando, di fatto, un arretramento rispetto alla conquiste passate.
Con questa Giornata il Parlamento europeo sottolinea quindi la necessità di affrontare simili disuguaglianze: il timore è infatti che le ricadute sociali ed economiche della crisi possano innescare un impatto devastante in termini di parità di genere, minacciando i progressi fatti fino ad oggi.

n.p

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