30.06.25 – 18.00 – Potente ondata di caldo in corso: l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale richiama l’attenzione sul rischio da calore e da radiazione solare per chi lavora all’aperto. Temperature elevate ed esposizione prolungata ai raggi UV possono infatti compromettere la salute e la sicurezza dei lavoratori, aumentando il rischio di infortuni, aggravando condizioni patologiche preesistenti e causando malori legati allo stress termico.
Per aiutare datori di lavoro e lavoratori a gestire il rischio, ASUFC ricorda l’importanza di adottare misure concrete di prevenzione e protezione, facendo riferimento alle Linee di indirizzo per la protezione dei lavoratori dal calore e dalla radiazione solare, approvate il 19 giugno 2025 dalla Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome. Tra le misure consigliate, si segnalano:
Valutazione e gestione dei rischi legati al calore e all’irraggiamento solare, con il coinvolgimento del Servizio di Prevenzione e Protezione per individuare le misure necessarie.
Pianificazione delle attività sulla base dei bollettini meteo e delle allerte ondate di calore, preferendo le ore più fresche (prima delle 12 e dopo le 17) per i lavori fisicamente più impegnativi.
Idratazione costante, con disponibilità di acqua fresca e, se necessario, bevande con elettroliti in caso di sudorazione prolungata. Si raccomanda di bere regolarmente anche in assenza del senso della sete.
Pause frequenti e spazi ombreggiati o climatizzati dove i lavoratori possano recuperare, anche con l’ausilio di strutture mobili come gazebo o ombrelloni.
Abbigliamento adeguato, come indumenti traspiranti, copricapo a falda larga e, se opportuno, indumenti refrigeranti. Per chi utilizza DPI che ostacolano la traspirazione, sono consigliate pause aggiuntive in zone fresche.
Formazione specifica sui rischi da calore, sui segnali di allarme e sui comportamenti corretti da adottare, fornita in una lingua comprensibile ai lavoratori.
Lavoro in coppia o monitoraggio a distanza, per ridurre il rischio in caso di malori improvvisi.
Utilizzo di mezzi climatizzati, ove possibile, per chi opera su veicoli o macchinari.
Acclimatamento graduale, in particolare per i neoassunti e per chi rientra da una lunga assenza, con una fase di adattamento di almeno una settimana.
Sorveglianza sanitaria mirata, soprattutto per lavoratori con patologie croniche, donne in gravidanza e soggetti più vulnerabili.
Un’attenzione specifica va anche alla protezione dalle radiazioni ultraviolette: oltre ai rischi immediati come eritemi e ustioni, l’esposizione solare cronica può provocare danni oculari, invecchiamento precoce della pelle e, nei casi più gravi, tumori cutanei. L’uso di creme solari, occhiali protettivi e coperture adeguate diventa quindi parte integrante delle strategie di prevenzione.
Ulteriori dettagli e materiali informativi sono disponibili sul sito dell’ASUFC e nella sezione dedicata alla sicurezza sul lavoro.