25.06.25 – 11.00 – Un’intera giornata per esplorare ciò che resta ai margini del racconto, per dare forma – con parole e immagini – a quello che spesso sfugge allo sguardo o viene escluso dalle narrazioni tradizionali. Si svolgerà sabato 28 giugno, dalle 9.30 alle 17.30, presso la Legatoria Moderna di via Zanon 16/A a Udine, il laboratorio “Quello che resta fuori dalle narrazioni – azioni per parole e immagini” condotto dall’artista visivo e sonoro Alessandro Ruzzier.
L’iniziativa è proposta dal Teatro del Silenzio nell’ambito del cartellone Udine Estate e con il sostegno del Comune di Udine. Il laboratorio, gratuito e a numero chiuso (massimo 10 partecipanti), intende proporre un’esperienza condivisa tra scrittura e fotografia, rivolta a chi desidera mettersi in gioco nella costruzione di narrazioni minime, personali e non convenzionali. È richiesta la prenotazione scrivendo a [email protected]. Per partecipare basta una macchina fotografica o anche un semplice cellulare.
«L’arte – ha affermato Ruzzier, citando il filosofo Giorgio Agamben – non serve a rendere visibile l’invisibile, ma a rendere visibile il visibile. Il laboratorio nasce proprio da questa convinzione», spiega l’artista. «Si tratta di mettere in discussione la struttura del vedere, rallentare, invertire comportamenti abituali, immaginare un atlante soggettivo e irripetibile, anziché universale e prevedibile. Lavoreremo con foto e testi per esplorare ciò che resta fuori dalle narrazioni visive più immediate».
Ruzzier, che da anni indaga il rapporto tra uomo e paesaggio, combina approcci documentari e narrativi, intrecciando ricerca sul campo e materiali d’archivio in una sintesi poetica e sensoriale. Il suo metodo parte sempre da uno sguardo che non dà nulla per scontato e cerca di restituire complessità alle forme e alle relazioni.
Il laboratorio sarà anticipato, venerdì 27 giugno, da un incontro pubblico con la direzione artistica del Teatro del Silenzio. Alle 18, al Caffè Caucigh di via Gemona 36, la giornalista Marta Rizzi dialogherà con il gruppo promotore, offrendo uno sguardo sul percorso, le scelte e la visione della compagnia. Sarà l’occasione per conoscere da vicino l’esperienza di una realtà che da anni lavora al confine tra teatro, ricerca e comunità.