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lunedì, 16 Giugno 2025

Affollata fiaccolata in Friuli, ‘verità per Matteo Pittana’

Udine – Una lunga fiaccolata silenziosa con circa 800 persone ha attraversato questa sera le strade di Gemona (Udine) per ricordare Matteo Pittana, il ventenne morto nella notte tra il 18 e il 19 febbraio 2024 in un incidente stradale dalla dinamica poco chiara. A promuovere la fiaccolata, partita dall’ Istituto D’Aronco e giunta fino al Duomo, sono stati i familiari del ragazzo, con il sostegno di amici e di un’intera comunità.

Matteo perse la vita quando la Bmw sulla quale viaggiava finì fuori strada, precipitando per 13 metri nel canale Ledra.

Era seduto sul sedile posteriore, con la cintura allacciata. Con lui c’erano altre due persone che riuscirono a salvarsi. I familiari chiedono di sapere perché i due superstiti nelle ore successive all’incidente non abbiano rivelato la presenza di Matteo in auto. Un comportamento che potrebbe aver impedito un soccorso tempestivo. “È stato abbandonato”, denunciano da sempre i genitori.

“La fiaccolata non è solo memoria – ha detto il padre, Luca Pittana, davanti alla folla – è un grido civile. Vogliamo sapere perché nostro figlio è stato lasciato lì, perché nessuno ha parlato. È giusto che chi sa qualcosa trovi il coraggio di dirlo, anche ora, anche dopo tutto questo tempo. Lo chiediamo con rispetto, ma con forza: non vogliamo vendetta, vogliamo verità”.
A sostenere l’iniziativa c’erano anche le istituzioni.
“Essere qui stasera significa ribadire che la comunità gemonese non dimentica e che ogni vita va onorata anche con il coraggio della verità,” ha dichiarato il sindaco di Gemona, Roberto Revelant, che già durante il funerale del ragazzo aveva parlato di “richiamo alla responsabilità sociale e collettiva”.

Era presente anche Barbara Zilli, assessora regionale e gemonese d’origine: “La Regione è vicina alla famiglia Pittana. Ritrovarci insieme stasera vuol dire condividere nella comunità una inquietudine lacerante che, se ristretta nelle mura di una casa segnata dal dolore, diventa insopportabile. Insieme si è più forti, sempre”.

Foto: Ansa

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