28.01.2023 – È una bruttissima notizia quella che ha aperto la giornata di oggi, sabato 28 gennaio, per tutto il Friuli Venezia Giulia. È morto infatti a Udine, all’età di 78 anni, Enzo Cainero, volto tra i più importanti per lo sport della regione. Dal calcio al ciclismo, passando per la pallacanestro, Cainero ha infatti contribuito al successo di numerosi sport in Friuli Venezia Giulia. Era ricoverato all’ospedale di Udine dallo scorso ottobre, quando era stato colpito da un’ischemia.
Un passato tra i pali in Serie A
Cainero, come accennato, è stato un vero e proprio protagonista dello sport udinese e di tutto il Fvg degli ultimi cinquant’anni. Di professione commercialista, infatti, Cainero iniziò presto a occuparsi di sport, sia organizzando eventi sportivi sia in veste di dirigente di diverse realtà del territorio. Prima, però, Cainero era stato anche calciatore e nella stagione 1965-1966 fu portiere del Varese in Serie A, disputando con la maglia lombarda 8 partite nel corso della stagione, culminata con il ritorno in Serie B dei biancorossi.
Dall’Udinese all’Apu fino al Venezia
Smessi i panni del portiere, Cainero inizia la carriera da dirigente, riavvicinandosi a casa: nato a Tavagnacco, infatti, dopo la parentesi lombarda divenne dirigente dell’Udinese, che militava stabilmente in Serie A anche grazie a diversi campioni come De Agostini. A metà degli anni Ottanta fu anche presidente dell’Apu e anche qui consolidò la presenza della formazione cestistica udinese nelle massime divisioni del campionato italiano (Serie A1 e Serie A2) gestendo una rosa con diversi campioni internazionali. A inizio anni Novanta fu chiamato da Zamparini al Venezia, contribuendo a costruire la squadra che a fine decennio tornò in Serie A dopo decenni.
L’invenzione dello Zoncolan e la suggestione Lussari
Uno dei maggiori contributi che Cainero ha dato al Friuli, però, è stata la riscoperta delle sue montagne per le due ruote. Nel corso degli ultimi decenni, infatti, ha portato il Giro d’Italia sulle vette dello Zoncolan (sulla cui vetta il Giro è passato, l’ultima volta, nel 2021, con la grande impresa di Fortunato), diventato una cima iconica del ciclismo italiano e internazionale. È stato anche tra i promotori dell’arrivo della Corsa rosa a Trieste nel 2014 e dell’organizzazione della tappa sul monte Lussari del prossimo Giro, che – purtroppo – non potrà vedere realizzata.
[E.R.]