29.10.2022 – 12.30 – Stanchezza, mancanza di motivazioni, ingratitudine. Parole scandite dal sindaco di Udine, Pietro Fontanini, per mettere in dubbio una sua possibile ricandidatura a sindaco. Parole che hanno squarciato l’attesa nella maggioranza al governo della città, e che hanno dato modo alle opposizioni di andare all’attacco. “Udine è una città un po’ difficile, in alcuni momenti anche ingrata. Non so ancora se mi ricandiderò”. Così Fontanini a margine della presentazione della nuova pista ciclabile e del nuovo marciapiede di viale Cadore. “Mi sento poco motivato, non ho grandi stimoli, perché vedo che Udine a volte fatica a riconoscere ciò che si è fatto. Penso, ad esempio a via Mercatovecchio“. Queste dichiarazioni hanno messo in allarme il centrodestra, e se la Lega ha provato a fare da scudo attorno al suo sindaco, FdI ha chiesto chiarezza immediata: “A questo punto è assolutamente indispensabile che sciolga definitivamente la riserva. Non possiamo più aspettare. Chiediamo al più presto una riunione con lui e con tutta la maggioranza”, ha affermato il capogruppo Luca Vidoni.
Forti critiche dalle opposizioni. “Fare il sindaco è una vocazione, quando così non è, il bluff si vede subito – ha commentato Alessandro Venanzi (Pd) -. Fontanini è capitato a Udine per caso, per ripiego, per completare una carriera politica pensando che fare il sindaco fosse un’esperienza defaticante. È l’esatto contrario”. Per Enrico Bertossi (Prima Udine) “l’impressione è che voglia mettere il centrodestra spalle al muro e costringerlo a pregarlo di ricandidarsi come salvatore della coalizione, che non pare avere valide alternative. Fa la vittima come sempre”. (a.c.)
Fontanini getta un’ombra sulla sua ricandidatura: “Udine città difficile, sono stanco”
