26.05.2022 – 16:30 – La Casa dello studente di viale Ungheria è stata inaugurata sul finire degli anni ‘70 e ha accolto giovani universitari fino al 2017, anno in cui è stata chiusa. Solo gli uffici di Ardis, il Centro orientamento regionale, l’Informagiovani e alcune aule studio, situati al primo piano, sono ancora accessibili. La chiusura della struttura è dovuta a una serie di interventi di manutenzione ed efficientamento energetico che vanno dalla sostituzione dei serramenti alla realizzazione dell’impianto di condizionamento e di trattamento dell’aria. Tuttavia in corso d’opera sono emerse alcune criticità che hanno rallentato i lavori e hanno indotto a considerare la reale utilità degli stessi. Sono state individuate infatti delle problematiche relative all’adeguamento sismico per la categoria di edificio strategico, che richiede un indice di vulnerabilità pari a 1. In condizioni normali edifici analoghi, assimilati a “scuola”, necessitano il raggiungimento di un indice di vulnerabilità minimo pari allo 0,6.
L’intoppo ha portato gli organi regionali a valutare la fattibilità di altre soluzioni economicamente più sostenibili verso cui destinare le risorse del Pnrr. Tra le opzioni percorribili ci sarebbe la costruzione di nuovi alloggi in altre aree della città più funzionali alle esigenze universitarie, come Piazzale Kolbe o i Rizzi. Resta il fatto che sull’edificio di Viale Ungheria sono già stati investiti oltre 16 milioni di euro. La residenza di viale Ungheria necessita di un oneroso adeguamento sismico, che non si renderebbe necessario qualora l’edificio fosse destinato ad altre funzioni amministrative, anche a servizio del Comune o di altre istituzioni, per cui rimane concretamente possibile un suo recupero ma con finalità diverse. Il costo stimato per questo tipo di intervento è di circa 7 milioni di euro.
Rimane il problema degli alloggi per gli studenti, che se non possono essere garantiti in Viale Ungheria vanno individuati altrove. È quel che ha ha riferito l’assessore regionale al Lavoro, università e ricerca, il quale ha aggiunto che la Regione sta esaminando diverse ipotesi per la soluzione del problema, anche alla luce dei fondi messi a disposizione dal Pnrr.
Il primo intervento al vaglio dell’Amministrazione regionale è la creazione di 90 posti letto nel comprensorio dei Rizzi con l’edificazione di un ulteriore fabbricato in prossimità della Casa dello studente Nova Domus Utinensis (costo stimato 9 milioni di euro). Regione e Ardis si stanno inoltre confrontando per mettere a disposizione degli studenti del Polo Umanistico una residenza maggiormente baricentrica, valutando alcune soluzioni alternative anche con l’Università di Udine e con l’Amministrazione comunale, che prevedono tra l’altro una struttura ricettiva presso piazzale Kolbe e un potenziamento del polo dei Rizzi.