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sabato, 19 Aprile 2025

Settimana della Cultura Friulana: focus Archeologia

09.05.2022 – 11.53Giovedì 12 maggio alle ore 18.00 nel Salone d’onore “Guglielmo Pelizzo” di Palazzo Mantica, sede della Società Filologica Friulana, la dott.ssa Simonetta Bonomi, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia presenterà, nell’ambito della Settimana della Cultura Friulana, il volume che contiene gli Atti della Giornata di studio “L’archeologia di un territorio attraverso la ceramica: abitati, produzioni, scambi e commerci nel Friuli romano”, tenutasi on-line il 26 ottobre 2020, nell’ambito dell’allora Settimana della Cultura Friulana. Il volume porta a conclusione un progetto nel quale l’Assessorato alla Cultura del Comune di Udine ha fortemente creduto e che il Museo Archeologico di Udine, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio, ha iniziato nel 2019 con la mostra in Castello dal titolo “Dalle mani del ceramista. Materiali in terracotta nel Friuli romano” e il relativo catalogo, che è proseguito con la pubblicazione di un articolo sulla prima grande rivista italiana di divulgazione archeologica, “Archeologia Viva”, e si è concluso con la Giornata di Studio nel 2020 di cui ora si presentano gli atti.

La chiave di lettura scelta per riportare in evidenza una prospettiva di più ampio raggio da troppo tempo trascurata è stata identificata nella produzione ceramica di età romana in Friuli: ciò in coerenza con il filone da tempo seguito dal Museo Archeologico di Udine per la valorizzazione delle sue collezioni storiche, ma nel contempo con il proposito di creare un ponte con le ricerche e gli studi in corso nell’ambito di riferimento. La produzione ceramica, morfologicamente standardizzata, è stata analizzata per la prima volta nei suoi aspetti vascolari, decorativi e produttivi, al fine di ricostruirne la diffusione, quale indicatore importantissimo dei modi di vita e dei rapporti commerciali e culturali delle genti romane del Friuli. Partendo da questi materiali il volume offre un quadro delle conoscenze sul popolamento e l’attività produttiva del retroterra aquileiese, presupposto indispensabile della fioritura culturale ed artistica della colonia e complemento ai commerci a medio e lungo raggio.

Il volume, che propone nove interventi, a nome di dodici studiosi, è stato introdotto da Tiziana Cividini con un quadro delle conoscenze sul popolamento romano del Medio Friuli e della Collinare, che rimarca la necessità di riprendere in maniera sistematica la ricerca sul territorio, fiorita negli anni ‘80 e ‘90 dello scorso secolo con numerosi progetti ed imprese purtroppo mai veramente portati a termine. Segue il contributo di Gabriella Petrucci, che tratta l’economia silvo-pastorale dei siti friulani di età romana, offrendo un panorama del ricco potenziale dei dati faunistici da contesti regionali minori. Vengono infatti presi in considerazione anche siti al di fuori dell’agro aquileiese (Montereale Valcellina e Gradisca di Spilimbergo, nella Destra Tagliamento) o comunque al suo limite (senza addentrarsi nella questione dei confini amministrativi con Iulium Carnicum: colle Mazèit di Verzegnis, Invillino a Villa Santina, Raveo, Castelraimondo di Forgaria), rientrandovi invece Udine (scavi al Castello), Moruzzo, Coseano e, nella fascia orientale, le ville di Monfalcone e Ronchi.

Tra i contesti ceramici friulani più significativi, la cui edizione integrale è solamente in parte anticipata da parziali resoconti o trattazioni mirate, Tiziana Cividini e Paola Maggi propongono quelli di Muzzana del Turgnano e del Colle del castello di Udine. 

Non mancano quadri di sintesi – dove la ceramica ha il ruolo di principale indicatore – sull’interscambio a breve e medio raggio, per via terrestre e fluviale, che confermano la simbiosi fra città e circondario. Massimo Capulli presenta un contesto del territorio aquileiese addirittura focale nel sistema della produzione fittile e della distribuzione, noto ancora una volta fin dagli anni ’70 e ’80 (ponte e relitto del fiume Stella), presentando l’esito di un progetto attuale, svolto a partire dal 2011 ed ancora in corso.

Nella seconda parte del volume il materiale ceramico assume ancor maggior rilievo nella ricostruzione dei contesti produttivi e soprattutto delle rotte commerciali, che uniscono e distinguono il territorio friulano dal Norico (Martin Auer, Eleni Schindler Kaudelka), dall’attuale Slovenia / Norico e Pannonia (Jana Horvat, Maja Janezic, Tina Zerjal), dal Veneto (Valentina Mantovani, Carla Ardis) e dalla Pianura Padana (Ada Gabucci).

Il volume è l’esito della collaborazione importante e appassionata di diversi soggetti ed Enti che ha permesso di completare un percorso di indagine, analisi e riflessione e di dare spessore al confronto, individuando, in una situazione mutata rispetto al passato, nuove interpretazioni, con l’obiettivo di fornire un quadro aggiornato dell’età romana oltre Aquileia.

 

 

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