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sabato, 19 Aprile 2025

Paolo Moro, il pensionato di Ligosullo che con le sue foto porta la Carnia nel mondo

La storia del 70enne che ha percorso con la sua bici tutta la Carnia scattando foto che sono state viste su Google da più di 6 milioni di persone, tra cui emigranti friulani che hanno nostalgia della propria terra

06.05.2022 – 07.20 – È un pensionato di Ligosullo che in sella alla sua bicicletta fotografa le bellezze della sua Carnia. Le sue foto sono così belle che, condivise sui social, hanno raggiunto su Google un totale di 6 milioni e 400 mila visualizzazioni, arrivando ad essere apprezzate da tantissimi utenti su facebook, soprattutto emigranti friulani che vivono in Nord America, Argentina, Giappone, Spagna, Svizzera, Belgio e Francia.

Stiamo raccontando la storia di Paolo Moro, 70enne ex commerciante che da qualche anno ha passato la gestione del suo supermercato, vicino al centro di Paularo, a una delle sue due figlie. Paolo è anche nonno di tre splendidi nipoti ed è vedovo, con una nuova compagna che fa parte della sua famiglia da 10 anni. La sua è una vita fatta di cose semplici e vere che portano con sé un pizzico di arte e tanta sensibilità. Sarà perché Paolo non ha avuto un’infanzia semplice: orfano di padre, morto a 33 anni quando Paolo ne aveva solo 5 per aver calpestato un residuato bellico mentre per lavoro raccoglieva ferraglie, fu mandato in collegio a Buttrio perché la mamma non poteva occuparsi di lui.  Ci rimase fino agli 11 anni e quando tornò in famiglia cominciò sin da subito ad imparare un mestiere e a lavorare prima come apprendista meccanico e poi come commerciante fino a diventare, nel lontano 1973, il gestore del supermercato di Paularo, amato dalla sua gente e dai tanti turisti che nel periodo estivo visitano la Carnia. “Sono un cassiere nato, ho imparato e insegnato le buone maniere” – ci racconta con il sorriso Paolo Moro che ancora oggi, quando può, aiuta la figlia nel duro lavoro del negozio, spostato alcuni anni fa dal centro del paese in via Roma.

Foto di Paolo Moro

La sua passione per le immagini comincia con i video che realizzava alla fine degli anni ’80: era uno dei pochi che all’epoca sapeva utilizzare una telecamera e da quell’esperienza nacque poi una nuova passione per la fotografia. “Ho scelto di fotografare la mia Carnia visitandola con la mia bicicletta perché penso sia salutare per me e perché riesco anche ad approfondire meglio la conoscenza del territorio” – ci racconta Paolo Moro -. Non visito solo la Carnia, ad esempio sono appena tornato da un bellissimo giro fatto a Sella Nevea. Ogni giorno pedalo e mi fermo nei luoghi che penso possano essere interessanti per me e per coloro che guarderanno le mie fotografie. La mia passione per la bicicletta risale a tantissimi anni fa. Negli anni ’80 fui uno dei primi che portò la mountain bike in Carnia per mostrarla a chi ancora non conosceva questo modello. All’epoca le chiamavamo “rampichini”. Abbiamo organizzato anche delle gare con quelle biciclette, la prima in assoluto nel 1980 a Comeglians, Rigolato e Povolaro”. Il grintosissimo Paolo non si fa spaventare dalle stagioni e ci racconta che ama pedalare per le vie della sua Carnia anche quando le temperature sono basse, nel periodo invernale, o quando pioviggina. “Da quando ho preso la prima bici a pedalata assistita, all’incirca 7 anni fa, ho percorso 20 mila km” – racconta Paolo Moro.

Ogni immagine scattata racconta una differente storia legata al territorio della montagna friulana. Spesso Paolo si ferma a parlare con le persone che incontra nei luoghi che fotografa e che ancora vivono con i mestieri di un tempo: molti di loro si occupano della raccolta di fagioli o vangano i terreni. “Quando vado ad Illegio ad esempio” – spiega Paolo – “prima di arrivare in un noto ristorante molto conosciuto in zona, attraverso una campagna dove vedo tante persone che lavorano la terra ed è molto bello conoscerle. Lo stesso mi capita quando vado a Pesariis o in altri luoghi”.

Paolo Moro

Quella di Paolo Moro è diventata quasi una missione. “Spesso mi stupisco del grande seguito che hanno le mie immagini da parte di persone che vivono lontano dalla Carnia.  Non sempre riesco a rispondere a tutti. Alcuni di loro si commuovono perché, attraverso le mie fotografie, riconoscono i luoghi della loro infanzia o della loro gioventù che non vedono da tanto tempo o che non hanno mai più rivisto dal giorno della loro partenza. Hanno tutti nostalgia e spesso mi chiedono attraverso facebook di visitare delle zone in particolare che vorrebbero rivedere” – spiega Paolo Moro -. “Ormai non c’è più un posto della Carnia dove io non sia passato. Per me è un piacere sentirmi utile per le persone che non possono muoversi. Se non posso usare la bicicletta uso la macchina. Ho acquistato un oggetto per appoggiare il telefonino senza essere disturbato alla guida e realizzo filmati in movimento con musiche di sottofondo caratteristiche della Carnia, molto conosciute in zona. Le persone mi ringraziano per questi video e anche per le colonne sonore che scelgo che fanno scattare in loro i ricordi”.

Il territorio della Carnia è secondo Paolo Moro molto sottovalutato e andrebbe fatto conoscere tutto l’anno, non solo nei mesi estivi. “In inverno se non c’è vicino una pista da sci i paesi diventano vuoti e quindi avvilenti perché non ci sono attrazioni e nel tempo non si è investito né nel lavoro né nel turismo. Ad esempio, si potrebbe fare molto di più per le piste ciclabili che non sono presenti in tutti i luoghi. A volte i ciclisti sono costretti a percorrere strade molto pericolose” – conclude Paolo Moro.

Un bel messaggio lanciato per non dimenticare la montagna friulana ormai sempre più spopolata che però, grazie alla passione e al cuore di chi ci vive e alle fotografie di Paolo Moro, esprime con forza tutta la sua grande e immensa bellezza.

di Maira Trevisan

 

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