02.05.2022 – 07:10 – Le Nazioni Unite hanno reso noto che è finalmente iniziata l’evacuazione dell’acciaieria Azovstal. L’operazione, coordinata dalla Croce Rossa, ha permesso la fuoriuscita dall’impianto, assediato da settimane, di un centinaio di civili. Lo stesso presidente Zelensky nel pomeriggio di ieri ha confermato l’avvio dell’evacuazione. Proseguono intanto le intimidazioni russe verso gli stati europei. La Danimarca ha denunciato la violazione dello spazio aereo da parte di un aereo da ricognizione russo e ha convocato l’ambasciatore russo per chiedere chiarimenti sull’accaduto. Non è una novità, i voli abusivi su territori dei paesi confinanti sono un’abitudine di lungo corso. Anche la Svezia ha rilevato un’invasione dello spazio aereo, un fatto che il ministro della Difesa svedese ha definito “’totalmente inaccettabile” poiché viola il diritto internazionale e ancor più grave considerando la situazione in corso. La Moldavia invece, stando a quanto riporta The Kyiv Independent, ha subito attacchi informatici. Il gruppo di hacker russi Killnet ha effettuato attacchi DDoS ai siti Web del governo, come ha reso noto il servizio di intelligence e sicurezza nazionale.
Fonti dell’intelligence ucraina affermano che la Russia starebbe continuando a preparare il coinvolgimento della Transnistria nella guerra. Secondo il rapporto, la “richiesta” di intervento verrà diffusa attraverso la stampa locale della autoproclamata repubblica interna alla Moldavia. La stampa chiederà a Putin di chiamare in causa le forze transnistriane nella guerra russa a partire dal 2 maggio. Una strategia che, sempre secondo l’intelligence ucraina, si coniuga al reclutamento di volontari con il fine di sobillare il conflitto nella stessa Transnistria.
Iryna Venediktova, la procuratrice generale dell’Ucraina, ha fatto sapere che è in corso un’indagine su nuovi casi di presunti crimini di guerra da parte dell’esercito russo. I casi già identificati, che saranno oggetto di analisi, sono 9.158. Tra i crimini imputati figurano torture, stupri e saccheggi.
C’è una notizia parzialmente inattesa anche sul fronte dell’economia russa. Benché se ne paventasse il default, la Russia ha pagato 649 milioni di dollari di interessi sul debito in scadenza, rinviando così l’eventuale insolvibilità. Alcuni commentatori leggono in questo fatto un fattore positivo in prospettiva, perché se il Cremlino avesse interesse a procedere verso un’estensione della guerra a Occidente, o considerasse la sua posizione diplomatica come definitivamente compromessa, con molta probabilità non si preoccuperebbe di saldare le cedole debitorie.