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sabato, 19 Aprile 2025

L’Assemblea Generale dell’Onu sospende la Russia dal Consiglio dei diritti umani

08.04.2022 – 07:10 – Negli ultimi giorni la situazione politica e bellica intorno all’Ucraina sembra essersi stabilizzata. Da un lato, dopo il ritiro dell’esercito russo da Kyiv, i combattimenti sono circoscritti quasi esclusivamente al teatro di guerra delle province orientali. D’altro canto si fanno sempre più nette le spaccature politico-diplomatiche tra gli stati occidentali e il Cremlino. Il Parlamento Europeo, con 513 voti a favore, 22 contrari e 19 astenuti ha chiesto l’interruzione dell’acquisto di gas, petrolio, carbone e combustibile nucleare in arrivo da Mosca. Un voto di fatto simbolico, il cui valore concreto è irrilevante, se non nel fornire un indirizzo politico a chi ha il reale potere decisionale, cioè gli Stati Membri.

Nel frattempo il G7, capeggiato dagli Stati Uniti, ha chiesto e ottenuto la sospensione della Russia dal Consiglio dei diritti umani dell’Onu. Affinché la mozione venisse approvata, erano necessari i due terzi dei voti tra i 193 stati membri, un traguardo tutt’altro che scontato. Le ultime risoluzioni, quella per l’aggressione dell’Ucraina e quella per la situazione umanitaria, benché avessero raccolto solo cinque voti contrari, si erano fermate rispettivamente a 141 e 140 “sì”, un risultato inimmaginabile in questa occasione. Anche se con numeri meno netti, con 93 voti a favore, 24 contrari e 58 astenuti l’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la richiesta degli Usa, appoggiata anche dall’Italia, di sospendere la Russia dal Consiglio dei diritti umani di Ginevra. La soglia è stata raggiunta poiché gli astenuti non vengono conteggiati come voti contrari. Nella bozza approvata si chiede il provverimento in ragione della “grave preoccupazione per la crisi umanitaria in Ucraina, in particolare per le notizie di violazioni e abusi del diritto internazionale umanitario da parte di Mosca”. Dal G7 avvertono inoltre la Russia che un eventuale uso di armi nucleari o chimiche in Ucraina comporterebbe gravi conseguenze.

Dal fronte di guerra ucraino continuano ad arrivare notizie di bombardamenti sulle città.
Nexta, nella nottata, ha inoltre lanciato la notizia della presenza di forni crematori mobili, cioè montati su dei camion, per eliminare i cadaveri delle vittime dei crimini di guerra. Secondo testimoni, l’esercito russo avrebbe reclutato terroristi locali per sbrigare il lavoro sporco. L’accusa arriva dal comune di Mariupol che, in una nota, scrive: “Gli assassini stanno coprendo le loro tracce. I crematori mobili russi hanno iniziato a operare a Mariupol. Dopo il genocidio avvenuto a Bucha, che ha avuto risonanza a livello internazionale, la massima leadership russa ha ordinato la distruzione di qualsiasi prova dei crimini del suo esercito a Mariupol”. Nel caso l’accusa fosse confermata da più solide evidenze, si rafforzerebbe l’ipotesi di genocidio programmato a danno degli ucraini.

 

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