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sabato, 19 Aprile 2025

Italia, il 45% di gas è russo. Fedriga: “Ipotesi d’estrazione nei nostri mari”

06.04.2022 – 07.30 – La dipendenza energetica dell’Italia dalle forniture del gas russo continua a generare discussioni e accuse nel clima politico italiano, volte a rinfacciare le reciproche responsabilità. La mancata costruzione dei rigassificatori, oggetto di un’intensa opposizione ambientalista, viene ora considerata un’occasione persa; e la stessa energia nucleare inizia a essere discussa tra i partiti e le associazioni. Il Presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga, a margine di un incontro stampa in Regione, è intervenuto sull’argomento energetico, affermando che “Dobbiamo fare un lavoro importantissimo per assicurarci fonti di approvvigionamento alternativo, perché non possiamo essere dipendenti per il 45 per cento da un unico Paese, la Russia“.
Pertanto “Dobbiamo avere il coraggio anche di trovare fonti energetiche nazionali, penso soprattutto all’estrazione del gas dal mare Adriatico“. Largo spazio alle trivelle, dunque; una scelta che “negli anni ha subito un blocco per scelte di carattere politico, quando altri Paesi che si affacciano sullo stesso mare hanno proceduto alle estrazioni. Noi ci siamo presi la parte ambientale, ma non i vantaggi dell’ approvvigionamento energetico”.
Il Friuli Venezia Giulia aveva nutrito in passato intensi legami con la Russia a livello industriale e finanziario; accanto al forte export in epoca pre sanzioni, ricordiamo il seminario italo-russo, l’incontro col metropolita russo Tichon ad Aquileia, la collaborazione a livello amministrativo quale regione a statuto speciale e la richiesta durante il convegno del 2018 di rimuovere le sanzioni per l’invasione della Crimea.

[z.s.]

Zeno Saracino
Zeno Saracinohttps://www.triesteallnews.it
Giornalista pubblicista. Blog personale: https://zenosaracino.blogspot.com/

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