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domenica, 20 Aprile 2025

Valle dell’idrogeno: FVG, Slovenia e Croazia collaborazione tripartita

15.03.2022 – 08.10 – Produrre idrogeno, conservarlo, trasportarlo e infine distribuirlo alle più diversificate utenze: dal treno, alla centrale elettrica, alla tranvia. ƈ la molteplicitĆ  delle funzioni racchiuse nel progetto ā€œValle idrogeno transnazionaleā€ delineata alcuni mesi addietro, nell’ottica di una collaborazione tripartita tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. L’utilizzo dell’idrogeno per la riconversione energetica ha oggi compiuto un ulteriore passo in avanti con laĀ firmaĀ della ā€œlettera di intenti trilateraleā€ avvenuta tra il governatore della regioneĀ Massimiliano FedrigaĀ e leĀ repubbliche di Slovenia e Croazia. La lettera conclude il percorso avviato mesi addietro per avere una base comune sulla quale preparare la Valle, tanto a livello di investimenti, quanto di competenze nell’ambito della ricerca; e contemporaneamente segna l’inizio concreto della Valle in questione, ponendo le prime basi legali.
La cittĆ  di Trieste era stata la sede del primo appuntamento tecnico del lavoro congiunto trilaterale nell’ottobre del 2021 a cui erano seguiti gli incontri-workshop di Nova Gorica (novembre 2021) e Zagabria (febbraio 2022).
ā€œFriuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia – osserva Fedriga – sono anche territori marittimi per i quali la portualitĆ  e le connessioni del sistema di mobilitĆ  porto-retroporto sono elementi distintivi anche rispetto ad altre esperienze ā€œdi terraā€ di Valle idrogeno affermatesi a livello continentale europeo: tenuto conto che tale sistema non rappresenta solamente l’infrastruttura di trasporto e logistica, ma anche la possibile sede di attrazione di investimenti privati per l’attivitĆ  industriale da sviluppare nelle aree portuali, l’idrogeno può essere prodotto e utilizzato per la movimentazione dei mezzi marittimi e ferroviari ad esso collegati ma anche per la conduzione di attivitĆ  trasformativa o industrialeā€.
La firma della lettera, avvenuta nella sede del Ministero dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile a Zagabria, segna un balzo in avanti per il progetto che ora passa da una dimensione locale, al più regionale, a unaĀ sovranazionale, capace di guardare all’intera mitteleuropa.

Ma cosa può avere il FVG che gli stati dei Balcani non hanno? Hanno giocato, accanto al porto franco del capoluogo, un ruolo chiave il mondo accademico e imprenditoriale, con tre università regionali, enti di ricerca di spicco (SISSA docet) e imprenditoriali altamente specializzati (Area Science Park, tra i tanti).
Senza trascurare il ruolo dei fondi delĀ PNRR: ā€œIl Piano di ripresa e resilienza italiano – ha evidenziato l’assessore regionale alla RicercaĀ Alessia Rosolen – riserva uno spazio importante all’idrogeno che viene considerato all’interno di tre Missioni distinte (transizione energetica, mobilitĆ  sostenibile, ricerca e istruzione) data la volontĆ  del nostro Paese di sviluppare una leadership nelle principali filiere della transizione – fotovoltaico, turbine, idrolizzatori, batterie – che sono competitive a livello internazionale. In tale contesto la nostra Regione – ha concluso l’assessore – intende anche muoversi per testare il proprio sistema industriale, le diverse tecnologie e strategie operative, fornendo servizi di ricerca e sviluppo e ingegneria per gli attori industriali che necessitano di una convalida su larga scala dei loro prodottiā€.

[z.s.]

Zeno Saracino
Zeno Saracinohttps://www.triesteallnews.it
Giornalista pubblicista. Blog personale: https://zenosaracino.blogspot.com/

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