15.03.2022 ā 08.10 āĀ Produrre idrogeno, conservarlo, trasportarlo e infine distribuirlo alle più diversificate utenze: dal treno, alla centrale elettrica, alla tranvia. Ć la molteplicitĆ delle funzioni racchiuse nel progetto āValle idrogeno transnazionaleā delineata alcuni mesi addietro, nellāottica di una collaborazione tripartita tra Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. Lāutilizzo dellāidrogeno per la riconversione energetica ha oggi compiuto un ulteriore passo in avanti con laĀ firmaĀ della ālettera di intenti trilateraleā avvenuta tra il governatore della regioneĀ Massimiliano FedrigaĀ e leĀ repubbliche di Slovenia e Croazia. La lettera conclude il percorso avviato mesi addietro per avere una base comune sulla quale preparare la Valle, tanto a livello di investimenti, quanto di competenze nellāambito della ricerca; e contemporaneamente segna lāinizio concreto della Valle in questione, ponendo le prime basi legali.
La cittĆ di Trieste era stata la sede del primo appuntamento tecnico del lavoro congiunto trilaterale nellāottobre del 2021 a cui erano seguiti gli incontri-workshop di Nova Gorica (novembre 2021) e Zagabria (febbraio 2022).
āFriuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia ā osserva Fedriga ā sono anche territori marittimi per i quali la portualitĆ e le connessioni del sistema di mobilitĆ porto-retroporto sono elementi distintivi anche rispetto ad altre esperienze ādi terraā di Valle idrogeno affermatesi a livello continentale europeo: tenuto conto che tale sistema non rappresenta solamente lāinfrastruttura di trasporto e logistica, ma anche la possibile sede di attrazione di investimenti privati per lāattivitĆ industriale da sviluppare nelle aree portuali, lāidrogeno può essere prodotto e utilizzato per la movimentazione dei mezzi marittimi e ferroviari ad esso collegati ma anche per la conduzione di attivitĆ trasformativa o industrialeā.
La firma della lettera, avvenuta nella sede del Ministero dellāEconomia e dello Sviluppo sostenibile a Zagabria, segna un balzo in avanti per il progetto che ora passa da una dimensione locale, al più regionale, a unaĀ sovranazionale, capace di guardare allāintera mitteleuropa.
Ma cosa può avere il FVG che gli stati dei Balcani non hanno? Hanno giocato, accanto al porto franco del capoluogo, un ruolo chiave il mondo accademico e imprenditoriale, con tre università regionali, enti di ricerca di spicco (SISSA docet) e imprenditoriali altamente specializzati (Area Science Park, tra i tanti).
Senza trascurare il ruolo dei fondi delĀ PNRR: āIl Piano di ripresa e resilienza italiano ā ha evidenziato lāassessore regionale alla RicercaĀ Alessia RosolenĀ ā riserva uno spazio importante allāidrogeno che viene considerato allāinterno di tre Missioni distinte (transizione energetica, mobilitĆ sostenibile, ricerca e istruzione) data la volontĆ del nostro Paese di sviluppare una leadership nelle principali filiere della transizione āĀ fotovoltaico, turbine, idrolizzatori, batterieĀ ā che sono competitive a livello internazionale. In tale contesto la nostra Regione ā ha concluso lāassessore ā intende anche muoversi per testare il proprio sistema industriale, le diverse tecnologie e strategie operative, fornendo servizi di ricerca e sviluppo e ingegneria per gli attori industriali che necessitano di una convalida su larga scala dei loro prodottiā.
[z.s.]