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domenica, 16 Marzo 2025

IV commisione audizione RFI: tante domande in sospeso

21.01.2022 – 07.20 – Una lunga giornata quella dedicata dalla IV commissione del Consiglio Regionale del Friuli Venezia Giulia all’audizione dei vertici di Rete Ferroviaria Italiana (RFI), che ha lasciato più domande in sospeso che risposte effettive. Sono moltissimi, infatti, i dubbi che i consiglieri regionali non sono riusciti a veder soddisfatti dalle risposte degli esponenti RFI nel corso delle quattro ore di audizione. I temi su cui sono arrivate le maggiori domande – e su cui permangono le maggiori perplessità – da parte dei consiglieri sono la velocizzazione della linea Trieste-Venezia, alcuni nodi infrastrutturali che riguardano anche Udine, la mitigazione acustica e il dialogo con gli enti locali. Anche per questo, i lavori saranno aggiornati a una seduta futura. L’Assessore regionale alle Infrastrutture e al TerritorioGraziano Pizzimenti, ha dichiarato che “Si tratta di un argomento molto sentito” e che il rinvio è stato disposto per “consentire ulteriori approfondimenti sui temi specifici dei programmi di Rfi e sulle esigenze dei trasporti su rotaia, ma anche del territorio”.
Decisamente deluso è il capogruppo del MoVimento 5 StelleCristian Sergo. “Dopo un anno e mezzo dall’ultima audizione di Rete reffoviaria italiana (Rfi) – commenta il pentastellato – ci saremmo aspettati quantomeno delle possibili alternative alla variante di Latisana. Invece ci siamo sentiti dire che ne stanno discutendo con il territorio e che l’ipotesi è temporaneamente sospesa.”. Sergo si è quindi soffermato anche sulla tematica del coinvolgimento degli enti locali: “Se fosse valida la logica dell’interlocuzione con le amministrazioni locali, ci chiediamo quale Comune sia favorevole alle gallerie sul Carso tra Ronchi e Aurisina, visto che RFI ne ha addirittura avviato la progettazione. L’audizione di oggi – aggiunge Sergo – ha fatto emergere come RFI non abbia nemmeno preso in considerazione la presentazione del raddoppio della Udine–Cervignano.”.
Molto attivo anche il capogruppo di Forza ItaliaGiuseppe Nicoli (che era stato il primo firmatario della richiesta di audizione in commissione), che si è concentrato su diverse tematiche: “Il piano di risanamento acustico – ha commentato Nicoli – è in forte ritardo: è necessaria un’accelerazione su questa tematica.”. Nicoli ha poi ricordato come sull’aspetto specifico i lavori siano “fermi al quarto anno del piano di risanamento acustico di Rfi, datato 2004, e i criteri del ministero dell’Ambiente per l’abbattimento del rumore risalgono al 2000”. Nicoli ha poi aggiunto che “perr quanto riguarda i cantieri lungo le tratte ferroviarie che si svolgono di notte, devono poter essere pianificate nel migliore dei modi: gli enti locali, che si trovano a firmare le deroghe ma anche a subire le lamentele della popolazione, devono poter avere un interlocutore con il quale rapportarsi, per una collaborazione che possa ridurre al minimo possibile i disagi”. Nicoli ha poi parlato anche della variante Ronchi-Aurisina, invocando su quest’ultima l’istituzione di “un tavolo di confronto permanente tra Rfi, Regione e Comuni”. Nicoli ha quindi constatato che sull’opera “ci sono forti contrarietà o perplessità rispetto alla parte che interessa l’ambiente carsico, molto delicato” e che a riguardo vi sia stata poca comunicazione tra amministrazione regionale e territorio. Nicoli ha poi aggiunto che, per quanto riguarda la linea Trieste-Venezia, “il progetto di velocizzazione dovrebbe partire dalla crescita del polo intermodale di Trieste Airport” e che ritiene importante “che l’amministrazione regionale presti attenzione al raddoppio della linea Udine-Cervignano“.
Sulla tratta Udine-Cervignano si è espresso anche il capogruppo di Progetto FVG/Autonomia Responsabile: “Nessuno vuole fermare lo sviluppo, ma va data attenzione a delle persone che chiedono solo di vivere con dignità” ha commentato Mauro Di Bert riferendosi “alla presenza di alcune case nella zona di Lumignacco che, stando all’attuale progetto di potenziamento della Udine-Cervignano, si troveranno, tra i vari disagi, a pochi metri dall’ingresso di casa un muro ferroviario alto quasi 8 metri”. Di Bert ritiene quindi che vada trovata una soluzione attraverso la mediazione tra le parti: “l’invito rivolto a Rfi è quello di trovare delle soluzioni e delle alternative, con un progetto condiviso anche con l’amministrazione comunale di Pavia di Udine. Alla Regione chiedo di essere vicina a questi cittadini che non possono essere abbandonati a loro stessi.”.
Soddisfatto dall’elettrificazione della linea Casarsa-Portogruaro il capogruppo dei Cittadini, Tiziano Centis. “L’impegno della Regione e dell’assessore alle Infrastrutture, Graziano Pizzimenti, va nella giusta direzione perché investire su questa linea significa potenziare il collegamento con la Venezia-Udine-Tarvisio verso il Nord Europa e con la Venezia-Trieste verso i Paesi dell’Est” ha affermato Centis, che ha aggiunto “L’elettrificazione Casarsa- Portogruaro sarà anche volano di spinta per il consorzio industriale Ponte Rosso e tutte le aziende del Friuli Occidentale. Ma perché l’opera sia davvero funzionale al territorio che la  ospita – ha messo però in guardia Centis – non va sottovalutata neppure l’importanza del superamento dei passaggi a livello, primo fra tutti quello di viale del Tramonto a San Vito al Tagliamento”. Sullo stesso argomento si è espressa anche la forzista Mara Piccinpresidente della IV Commissione, che ha ricordato che i lavori dovranno concludersi “entro il primo semestre 2025”, mentre Nicola Conficoni, del Partito Democratico, l’ha definita “una notizia estremamente positiva, che non solo contribuirà a promuovere la sostenibilità ambientale favorendo il trasporto su rotaia delle persone, ma grazie alla riclassificazione della tratta con maggiore capacità di tonnellaggio agevolerà il trasporto di merci sull’asse Nord-Sud, valorizzando ancor più il ruolo dell’Interporto di Pordenone”. Anche il pentastellato Mauro Capozzella ha commentato sul tema, ricordando che “L’elettrificazione della Casarsa – Portogruaro permetterebbe ai treni merci di raggiungere più rapidamente Udine, da Venezia, evitando il passaggio per Conegliano e Treviso”.
“Soddisfazione per l’effettiva condivisione della progettualità con l’amministrazione comunale di Latisana già intrapresa con Rfi” è stata espressa dalla consigliera della Lega Maddalena Spagnolo. “Sono molto soddisfatta dalla modalità costruttiva con cui si sta operando per giungere alla soluzione migliore e pienamente condivisa con l’amministrazione comunale, che è capace di dare riferimenti certi per il suo territorio. La prerogativa della politica – ha aggiunto – non è certo quella di sostituirsi ai tecnici, ma di ascoltarli e di valutare l’impatto che i progetti proposti avrebbero per i territori e, in base a ciò, prendere le migliori decisioni nell’interesse della comunità”.
E.R.

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