17.05.2021-12.54 – È stata inaugurata ieri, 16 maggio, la diciassettesima mostra d’arte di Illegio, “Cambiare”. Trenta opere di inestimabile valore arrivate dall’Inghilterra, dalla Francia e dall’Italia, tra collezioni pubbliche e private, alcune delle quali dei più grandi artisti della storia dell’Arte, altre di raffinatissimi autori da scoprire. Anche questa edizione, curata da Don Alessio Geretti e dal Comitato di San Floriano, è frutto della partnership del borgo carnico con musei e collezionisti privati e pubblici di tutta Europa. All’inaugurazione erano presenti, oltre a Don Alessio Geretti, l’arciprete di Tolmezzo e fondatore del Comitato di San Floriano mons. Angelo Zanello, l’assessore regionale Barbara Zilli, il sindaco di Tolmezzo Francesco Brollo, la direttrice del museo di Miramare e della Direzione regionale musei del Friuli-Venezia Giulia Andreina Contessa e il presidente della Fondazione Friuli Giuseppe Morandini.

Una profonda meditazione sul “cambiamento” attraverso un percorso d’arte di eccezionale portata che sottolinea la profonda affinità tra l’incessante movimento della materia ed il mutare recondito dell’anima umana. Uomo e Natura, nella sua più ampia accezione, in un’unica dimensione di uno scibile in continuo mutamento.

La mostra è divisa in quattro sezioni: la prima dedicata all’impulso di cambiare intorno a noi. L’inarrestabile evoluzione della società che, attraverso l’opera dell’uomo, vive in una perenne tensione verso il concreto miglioramento dell’esistenza; la seconda trasporta l’osservatore in un viaggio fantastico di metamorfosi e favole. Un linguaggio metaforico che rivela l’identità umana attraverso l’ambiguo rapporto con l’elemento naturale; la terza parla di un cambiamento interiore, morale e spirituale. Grandi riflessioni e ricerca di un qualcosa di superiore che ci indichino la via del perché del nostro esistere; la quarta sarà un viaggio all’interno del cambiamento nell’arte. Un mutare di forme e stili che da un linguaggio descrittivo, nel tempo, è arrivato ad una frantumazione della forma per investigare a livello introspettivo i moti dell’anima. La storia della ricerca personale dell’artista che si trasforma in simbolo universale del cambiamento sociale e psicologico.

“Il titolo della mostra è “Cambiare”, – racconta Don Alessio Geretti, curatore dell’esposizione- è il racconto di quanto cambiare sia importante nella vita. In fondo vivere vuol dire essere pronti a cambiare, soltanto l’inerte non cambia mai e resta sempre uguale a sé stesso. Cambiamenti rivoluzionari, cambiamenti graduali e lenti, la nostra resistenza e reazione agli sconvolgimenti della natura intorno a noi, cambiamenti interiori dell’uomo, di crescita, di chiarimento, di trasformazione. E infine la capacità nel tempo di restare fedeli a ciò che non cambia mai, se si dipingono immagini di cambiamento in fondo è perché l’anima non cambi in peggio a causa delle brutte storie che talvolta dobbiamo attraversare, ad Illegio impareremo anche questo.”

Ciò che rende unica ed emozionante questa mostra internazionale, oltre alle grandi opere note di Tintoretto e di Antoon Van Dyck, è il privilegio di poter ammirare per la prima volta “I salici al tramonto” di Monet, assieme a “Dramma di paesaggio” di Giacomo Balla e “Testa di donna” del 1943 di Picasso, quadri che da quando sono stati dipinti non sono mai stati visti dal pubblico in quanto sempre appartenuti a collezionisti privati.
“Il tema della mostra di Illegio di quest’anno è davvero avvincente: ci ricorda come cambiare sia utile per migliorarci, ma soprattutto come nel cambiamento vi siano alcune cose che non devono mai mutare e, tra queste, la bellezza di questo luogo, i tesori che racchiude, i valori che il curatore di questa mostra, don Geretti, propone sempre con sapienza e al quale va il ringraziamento dell’Amministrazione regionale”. Ha commentato l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli
La mostra di Illegio, sostenuta dalla Regione, da PromoturismoFVG e dalla Fondazione Friuli insieme a 30 soggetti ed imprese che come ambasciatori di Illegio si sono schierati al fianco della sua opera culturale, sociale e spirituale, può accogliere, pur con la regolamentazione del flusso che garantisce la sicurezza e la salute di tutti, decine di migliaia di visitatori con un rigido protocollo dal 16 maggio fino al 17 ottobre.
Per i gruppi sono state riservate tre mezze giornate ogni settimana (domenica mattina, giovedì mattina, sabato pomeriggio), con le giovani e preparatissime guide che cureranno la visita dividendo la compagnia in micro gruppi contemporaneamente immersi tra le opere della mostra. È confermata la necessità della prenotazione per tutti (sarà accettata anche con preavviso minimo se ci sono posti disponibili), attraverso il telefono (0433.44445) o la mail ([email protected]) o l’apposita sezione del sito www.illegio.it.
[l.f]