07.05.2021 – 08.30 – Il turismo riveste una componente importante del Pil di molti paesi europei; è il caso dell’Italia, nonostante le agenzie di viaggio e i settori connessi siano rimasti fermi per oltre otto mesi. Ma lo è ancor più nel caso della Croazia, la quale la scorsa estate aveva a tutti gli effetti salvano l’economia locale con un’apertura criticata, ma alla fin fine capace, sul lungo periodo, di preservare il lavoro estivo, specie considerando il durissimo autunno-inverno pandemico che è seguito. Sulla scia di quest’apertura al turismo, volta non solo all’ingresso dei turisti, ma ad attirarli sul territorio (elemento ancora assente nello scenario italiano che tende se non a scoraggiare il turista, alla passività), la Croazia ha investito ingenti risorse.
Il governo ha infatti legiferato per investire più di 20 milioni di kune (2,6 milioni di euro) al fine di acquistare test antigenici rapidi che verranno messi a disposizione dei turisti che debbano sottoporsi a tampone prima di rientrare in patria. Lo ha dichiarato il ministro del Turismo, Nikolina Brnjac, segnalando così la disponibilità del paese verso il turismo straniero.
Allo stadio attuale la Croazia dispone di un vantaggio sui concorrenti, nella misura in cui già la scorsa estate 2020 aveva sperimentato l’applicazione entercroatia.mup.hr per velocizzare le pratiche d’ingresso nel paese. L’app rimarrà, stavolta a disposizione di chi ha un passaporto straniero.
In generale le regole per entrare rimangono o la vaccinazione con annesso certificato, o il test negativo al Covid-19, o il certificato di guarigione dal Coronavirus.
[z.s.]
