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sabato, 19 Aprile 2025

In Fvg 1316 imprese a rischio chiusura. L’amarezza di Confesercenti e Confcommercio

13.03.2021 – 09.30 – Un anno, 365 giorni – e più – con l’inesorabile compagnia del coronavirus: da epidemia a pandemia, il virus è entrato nelle nostre vite e, pochi giorno dopo la vigilia del primo lockdown del 2020, sembra che la situazione sia rimasta invariata (o quasi). Una insofferenza che coinvolge in particolar modo le attività economiche, strangolate dalle misure restrittive: “Ci si aspettava qualche piccola luce in fondo al tunnel e invece siamo ritornati a un anno fa” dichiara sconsolato Giovanni Da Pozzo, vicepresidente nazionale e presidente regionale di Confcommercio del Friuli Venezia Giulia, commenta con grande preoccupazione il ritorno della regione in uno scenario da lockdown, con la chiusura pure dei negozi dopo quella di bar e ristoranti in zona arancione.

Della stessa idea Marco Zoratti, vice presidente di Confesercenti Fvg, che ha commentato con amarezza la notizia del declassamento della regione. Il passaggio da arancione a rosso impone anche la chiusura dei negozi, dopo quella di bar e ristoranti stabilita appena una settimana fa. “Alle microimprese, che ricordiamo essere la spina dorsale dell’economia italiana – ha proseguito Zoratti -, in questo ultimo anno sono stati chiesti molti, moltissimi sacrifici. Ma a fronte di tutti gli sforzi, dell’impegno a reinventarsi, a trovare nuove soluzioni, i ristori sono stati inadeguati, mentre i conti da pagare, restano”.

Evidentemente un intero anno di Covid-19 non ha insegnato niente – ha aggiunto il direttore regionale Alberto Cicuta -. Da lunedì torniamo in zona rossa come nel marzo 2020, stessa sorte che ci spetterà nelle giornate pasquali e, con ogni probabilità, temo, analogo provvedimento sarà predisposto anche nel periodo fra il 24 aprile e il primo maggio. Insomma, è evidente che qualcosa non ha funzionato e a pagarne le conseguenze sono sempre le piccole attività”.
É di appena qualche giorno fa un dossier di Confesercenti nazionale che stima come in Fvg siano ben 1316 imprese – fra pubblici esercizi e negozi di abbigliamento – a rischio chiusura, entro il 2021. Una catastrofe economica, come è stata definita nel documento.
“Per far fronte a tutto questo sarebbe auspicabile una moratoria a sostegno delle microimprese – ha detto Cicuta -, che altrimenti non avranno modo di ripartire quando la situazione si normalizzerà”. Una normalità che, ha chiuso Zoratti, “sappiamo bene essere legata agli esiti della campagna vaccinale, che stenta a decollare e che auspichiamo venga rafforzata come annunciato”.

 

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