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sabato, 19 Aprile 2025

Giorno del Ricordo, Fedriga: “Condannare con forza il negazionismo”

10.02.2021 – 15.56 – Le celebrazioni del 10 febbraio “rappresentano una testimonianza che troppo spesso vuole essere negata”, “le istituzioni devono alzare una barriera di dignità, ricordando quella verità storica sui drammi – per troppi anni dimenticati – che i popoli di queste terre hanno vissuto”. Così il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga nel corso del suo intervento in occasione della cerimonia commemorativa del Giorno del Ricordo, in memoria delle vittime delle foibe e degli esuli istriani, giuliani e dalmati, svoltasi stamane al Sacrario della Foiba di Basovizza – Monumento Nazionale, per la prima volta chiusa al pubblico a causa della pandemia.
“Giustamente condanniamo affermazioni, ricerche e posizioni strumentali negazioniste, e dobbiamo condannarle con forza”, ha continuato Fedriga. “Credo però che sia anche corretto che le istituzioni italiane, e io me ne voglio far carico in qualità di presidente di questa regione, si scusino per tutti i decenni nei quali si sono girati dall’altra parte e per ‘realpolitik’ hanno sminuito, negato e tralasciato i drammi che la nostra gente e che le nostre famiglie hanno vissuto su queste terre”.

“Dobbiamo ringraziare il Presidente della Repubblica Mattarella che proprio in questi giorni ha sottolineato quanto sia colpevole il negazionismo. È fondamentale che il Capo dello Stato vada in questa direzione” ha rimarcato il governatore. “Il nostro Paese deve mettersi in discussione per le posizioni del passato, che hanno visto addirittura l’onorificenza a Tito: oggi chiediamo una presa d’atto e l’abrogazione immediata della norma che ha reso possibile questo scandalo e questa offesa, che cade di nuovo sul sangue che queste terre hanno vissuto e hanno visto”. “Regione FVG” ha quindi sottolineato, “vorrà di nuovo farsi portavoce verso il Parlamento nazionale affinché si proceda, senza più esitazione, in questa direzione”.
Infine il presidente ha voluto ringraziare “tutte quelle associazioni e tutti quei cittadini che anche nei periodi bui, nei quali chi parlava di foibe veniva deriso e umiliato, hanno portato avanti la battaglia di verità: se non ci foste stati voi oggi il 10 febbraio non ci sarebbe”.

[n.t.w]

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