11.06.2021-07.45 – Ormai ci siamo: il 16º Campionato Europeo di Calcio sta per iniziare (il fischio d’inizio della partita inaugurale, Italia-Turchia, verrà dato oggi, venerdì 11 giugno, alle 21) e così, insieme all’attesa per l’inizio del torneo, anche la piccola rubrica quotidiana “di avvicinamento” “Verso EURO2020” arriva alla sua ultima puntata. Dopo aver presentato – nell’ordine – tutte le date, i gironi (sia tutti insieme nel complesso che singolarmente, uno per uno con i convocati di ogni squadra di ciascun raggruppamento), aver visto la...triestinità dell’unico successo italiano agli Europei del 1968 e aver conosciuto un po’ gli stadi che ospiteranno la manifestazione, chiuderemo snocciolando qualche record.
Il primo gol in un Campionato Europeo è quello messo a segno dallo jugoslavo Galic a Francia 1960: l’allora stella del Partizan (e futuro campione olimpico ai Giochi di Roma pochi mesi dopo quell’Europeo) sbloccò infatti il risultato nella partita inaugurale tra la nazionale balcanica e la Francia padrona di casa. Alla fine di quell’incontro, fu proprio la Jugoslavia a prevalere sui padroni di casa, con un clamoroso 4-5 (dopo che la Francia si era portata sul 3-1). A proposito di Francia: i transalpini hanno ospitato più campionati europei di chiunque altro: ben 3 (il primo nel 1960, quello del 1984 e l’ultimo nell 2016).
Jugoslavia e Francia detengono anche un altro record, ovvero, rispettivamente, quello del maggior numero di reti subite (i balcanici stabilirono questo record alla loro ultima partecipazione come Jugoslavia, nel 2000, con ben 13 reti al passivo) e il maggior numero di reti segnate (14 dalla Francia di Platini, padrona di casa, nel 1984) in una singola edizione. Ancora, la nazionale jugoslava è quella che ha subito il maggior numero di reti in una singola partita (subendo un 6-1 dal Belgio nei quarti di finale dell’edizione del 2000; i belgi sono dunque la squadra che ha segnato più reti in una singola partita).
I francesi sono la squadra che ha vinto più partite consecutive in una singola edizione (tutte e 5 le partite giocate nell’Europeo del 1984), mentre la Spagna, tra 2008 e 2016 ha fatto registrare una striscia di ben 14 partite senza perdere. Gli iberici, insieme alla Germania, sono la nazionale che ha vinto più volte la competizione (con tre successi a testa), ma sono gli unici ad averla vinta per 2 volte di fila (2008 e 2012). Potevano essere 3 i successi di fila della Germania tra il 1972 e il 1980, ma la finale del 1976 vide invece trionfare la Cecoslovacchia contro i teutonici (che sono comunque l’unica nazionale ad aver disputato 3 finali di fila). Sempre la Germania è la squadra che ha il maggior numero di finali disputate (6) e perse (3, in condivisione con l’Unione Sovietica).
E tra i giocatori? L’ex portiere di Spagna e Real Madrid Casillas è il calciatore che ha preso parte a più campionati europei con la propria nazionale, ma a breve Cristiano Ronaldo lo eguaglierà: per il portoghese, infatti, questo sarà il quinto Europeo disputato, proprio come l’ex compagno di squadra tra i blancos. Poteva aggiungersi alla lista anche Ibrahimovic, se non fosse stato per l’infortunio che gli ha impedito di prendere parte alla spedizione della Svezia, in cui era ritornato tra i convocati dopo diversi anni di assenza. Il lusitano della Juventus detiene anche il record del maggior numero di reti segnate all’Europeo, 9, in coabitazione con un altro goleador simbolo della storia bianconera: Platini, che però li segnò tutti in un’unica edizione (quella del 1984), facendo registrare anche questo primato. Ronaldo è anche il giocatore con più presenze in una fase finale dell’Europeo: 21, più di chiunque altro. A EURO2020, inoltre, CR7 potrà anche migliorare il proprio record per il maggior numero di edizioni con almeno un gol segnato: attualmente sono 4.
Insomma, abbiamo “dato i numeri”: adesso, però, dopo un’attesa lunghissima, la parola passa al campo. Da domani inizia lo spettacolo, con la speranza che sia quanto più corretto e divertente possibile per tutti, al di là dei risultati; perché è anche attraverso lo sport che si può ricostruire un senso di comunità, a oggi fortemente provato dagli avvenimenti dell’ultimo anno e mezzo.
[e.r]