15.02.2021 – 09.12 – Ancora una volta le lamine degli sciatori non solcheranno le piste innevate dei poli montani della Penisola: il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha infatti firmato un nuovo provvedimento che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021.
Una scelta che nasce dai più recenti dati epidemiologici registrati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, che sancisce come la variante VOC B.1.1.7, comunemente conosciuta come variante Uk – e contraddistinta da maggiore trasmissibilità – rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi.
Per quanto riguarda invece il Friuli Venezia Giulia, con l’ordinanza firmata oggi, domenica 14 febbraio, dal Presidente Massimiliano Fedriga, viene confermato il colore giallo della regione e, con la nuova revoca, gli impianti di risalita rimarranno chiusi almeno fino al 5 marzo, aprendo poi rispettando le linee guida approvate dalla conferenza delle regioni, con quindi il 30% della portata oraria, skipass su prenotazione e protocolli rispettati.
“Chiediamo al nuovo Governo di cambiare sistema perché evidentemente questo è un risultato fallimentare vista la decisione dell’ultimo momento che riguarda gli impianti da sci” commenta il Governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, “Già la settimana scorsa si conosceva la situazione pandemica e bisognava avvisare quindi con il dovuto anticipo operatori e lavoratori del settore della montagna e non far pagare un’ulteriore perdita per quanto riguarda l’organizzazione delle riaperture. Un danno che si somma alla perdita che c’è già stata e che ci sarà”.
Fedriga indica come “necessaria” una ristrutturazione dell’organizzazione del Comitato tecnico scientifico, “perché – rincara – non ci possiamo trovare ancora in questa situazione: in mezzo a questa indecisione a rimetterci sono le imprese e i lavoratori”.
“Siamo consapevoli” prosegue il Presidente “che il Governo si è insediato ieri ma il Cts era operativo e poteva prendere una decisione molto prima, come già accaduto per esempio per la questione degli spostamenti tra regioni nel precedente Governo”.
“Ora servono indennizzi veri e non i ristori che abbiamo conosciuto fino ad adesso: ringrazio i ministri Giorgetti e Garavaglia che vogliono andare proprio in questa direzione” conclude Fedriga.
[c.d]