15.05.2021 – 08.56 – Predomina l’usura – connessa all’emergenza Covid e alla crisi economica – ma non mancano estorsioni e riciclaggio di denaro sporco. E’ un quadro a tinte fosche quello delineato dal presidente dell’Osservatorio regionale antimafia, Michele Penta, durante l’audizione della V Commissione consiliare, riferita al 2020. La mafia, ha osservato Penta, ha ormai piantato le proprie radici nel Friuli Venezia Giulia, con una ripartizione dei ruoli segnale di un attaccamento pericoloso: la mafia siciliana opera nell’edilizia e nella cantieristica, la ‘ndragheta sfrutta le attività commerciali per il riciclaggio, la camorra ha il monopolio di tabacchi di contrabbando e droga. Penta ha rimarcato che in FVG sono oramai presenti tutte le mafie tradizionali; l’ultima a essere stata rilevata è stata la Sacra Corona unita.
C’è un unico elemento positivo che emerge dal rapporto; nella rassegna delle attività criminali mafiose il Friuli Venezia Giulia è una tra le regioni con meno intimidazioni in assoluto nei confronti degli amministratori pubblici: appena 5 casi in FVG nell’anno 2020, di cui 2 ancora in fase di accertamento.
[i.v.]