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mercoledì, 16 Aprile 2025

Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori compie 25 anni, un quarto di secolo di gusto e valorizzazione del territorio

2025.10.04 – 14.00 – Oltre un milione di assaggi serviti, 185 eventi in 83 località in tutto il mondo, più di 35 mila bottiglie stappate e oltre duemila ricette create per raccontare, attraverso il gusto, l’identità di una regione. Sono numeri che parlano da soli quelli del Consorzio Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori, che nel 2025 celebra un traguardo importante: venticinque anni di attività dedicati alla promozione dell’eccellenza enogastronomica regionale.

Nato ufficialmente il 12 settembre del 2000 su iniziativa di Aldo Morassutti e sotto la regia di Walter Filiputti, il consorzio è oggi una realtà consolidata che riunisce 72 imprese tra ristoratori, vignaioli, distillatori, artigiani del gusto e partner tecnici. Un progetto nato dalla volontà di fare squadra e valorizzare in modo unitario le tante anime della cucina friulana, in un’ottica di sinergia fra cibo, vino, cultura e turismo.

«Da 25 anni raccontiamo la storia della nostra terra attraverso la cucina e i suoi vini», afferma Filiputti, presidente del Consorzio. Lo slogan scelto per accompagnare questo anniversario — Cucina + Vino + Prodotti + Cultura = Turismo — sintetizza un’intuizione che si è rivelata lungimirante: promuovere il territorio attraverso le sue eccellenze gastronomiche, intrecciando tradizione e innovazione.

Durante la conferenza stampa di presentazione del 25° anniversario, il presidente della Camera di Commercio di Pordenone-Udine Giovanni Da Pozzo ha definito FVG Via dei Sapori «un’istituzione per la nostra regione», capace di anticipare, già venticinque anni fa, una visione integrata della promozione territoriale. Una visione condivisa anche dal vicesindaco di Udine Alessandro Venanzi, che ha lodato la capacità del Consorzio di adattarsi ai cambiamenti e di guardare al futuro con spirito imprenditoriale.

Nel corso degli anni, Via dei Sapori ha trasformato la ristorazione di qualità in un potente veicolo di narrazione del territorio. «La cucina tradizionale delle nonne e delle mamme non esisteva più così com’era – ha spiegato Filiputti – ma è diventata patrimonio della ristorazione moderna, che l’ha rielaborata e fatta evolvere, mantenendone viva l’identità».

Un lavoro corale, quello del Consorzio, che ha saputo mettere a sistema professionalità diverse: 25 ristoranti, da Trieste a Sappada, ciascuno con un’identità ben definita ma accomunati dalla volontà di raccontare il Friuli Venezia Giulia con piatti iconici e ingredienti locali; 24 vignaioli e distillatori tra i più rappresentativi della regione, dai Colli Orientali al Carso; 16 artigiani del gusto, tra cui i consorzi del Montasio e dell’Olio extravergine, produttori di trote, salumi e confetture.

Il calendario degli eventi celebrativi per il 2025 riflette lo spirito del Consorzio: convivialità, qualità, valorizzazione del territorio. Si comincia il 17 giugno al Castello di Spessa con una cena-spettacolo che vedrà i 25 chef cucinare in diretta davanti al pubblico. L’8 luglio sarà la volta del Castello di Udine, dove sarà celebrato l’anniversario con la presentazione dei piatti-simbolo di ogni ristorante. Il 29 luglio, appuntamento sulla spiaggia di Grado per una serata dedicata ai sapori estivi. Il momento clou sarà il 15 settembre, con la cerimonia ufficiale presso la Fondazione Friuli, dove sarà presentato anche un video e un magazine che ripercorrono la storia del Consorzio.

«La ricchezza e varietà del nostro patrimonio enogastronomico sono il primo motivo di visita per chi sceglie il Friuli Venezia Giulia come meta di vacanza», ha sottolineato l’assessore regionale alle Attività produttive e Turismo Sergio Emidio Bini. «Il merito è anche di questa intuizione, che ha saputo creare un sistema tra ristorazione, promozione e qualità, con effetti positivi duraturi».

Venticinque anni dopo quel primo incontro al Là di Moret, Friuli Venezia Giulia Via dei Sapori continua a rappresentare un modello virtuoso di collaborazione e promozione territoriale, in cui il gusto diventa racconto, e la cucina un ponte tra passato e futuro.

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