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lunedรฌ, 5 Maggio 2025

Energia nucleare, apertura anche dagli industriali FVG

12.03.2025 – 08:00 – In Italia si รจ ricominciato a parlare di energia nucleare come di una seria alternativa per integrare il mix delle fonti e assicurare cosรฌ sia la sicurezza energetica necessaria al Paese, sia lโ€™indipendenza strategica. Un proposito cui ha dato concretezza il Governo Meloni che ha da poco licenziato un nuovo DDL delega che intende avviare un piano di ripresa che favorisca gliย  investimenti e semplifichi i processi autorizzativi. Il DDL riprende e corregge una bozza precedente, rispetto alla quale si accorciano i tempi necessari allโ€™approvazione dei decreti legislativi da 24 a 12 mesi. Una novitร  che, se rispettata, velocizza i tempi verso la definizione del nuovo quadro normativo in materia.

La stessa Premier nei giorni scorsi ha detto che lโ€™Italia รจ pronta per investire in โ€œpiccoli reattoriโ€, una posizione ribadita dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica dell’Italia, Gilberto Pichetto Fratin. I piccoli reattori (SMR small modular reactor) sono una soluzione promettente che consentirebbe di produrre energia con impianti di dimensioni ridotte rispetto a una canonica centrale nucleare, utili soprattutto per soddisfare il fabbisogno di piccoli centri o impianti industriali. Una risorsa strategica anche per i poli industriali ad alta intensitร  energetica della regione FVG. Ne รจ un esempio lโ€™accordo tra newcleo e Danieli per esplorare lโ€™uso del nucleare nel settore siderurgico, con lโ€™obiettivo di produrre acciaio verde a prezzi competitivi, confermato dallโ€™amministratore delegato Stefano Buono.

Lโ€™apertura a un ritorno alla tecnologia nucleare รจ arrivata anche dagli industriali regionali, confermata dal presidente di Confindustria Udine, Luigino Pozzo, durante il convegno dal titolo โ€œEnergia nucleare sostenibile: dialogo con lโ€™industria italiana โ€“ Opportunitร , innovazione e sviluppoโ€, promosso dagli Industriali friulani e newcleo. โ€œIl nucleare – ha detto Pozzo – non รจ un tabรน, ma una leva per il progresso. Investire in questa direzione significa investire nel futuro delle nostre imprese, dei nostri lavoratori, del nostro Paese. Questo periodo ci impone parecchie scelte coraggiose, dobbiamo avere la forza e la determinazione di farle. Il tempo delle esitazioni รจ finito. Adesso dobbiamo agireโ€.

Le discussioni hanno analizzato gli impatti di un eventuale ritorno allโ€™energia nucleare sia dal punto di vista economico, sia ambientale, in particolare in unโ€™ottica di decarbonizzazione.ย  Quella dellโ€™energia รจ, secondo Pozzo, una sfida epocale che richiede lโ€™elaborazione di nuove strategie di medio lungo periodo che portino a una differenziazione delle fonti, accostando alle rinnovabili delle alternative credibili: “La dipendenza dalle fonti energetiche fossili importate, i costi elevati dellโ€™energia e lโ€™instabilitร  dei mercati globali stanno mettendo sotto pressione le nostre imprese, grandi e piccole. Determinando, tra lโ€™altro, un pesante gap di competitivitร  per noi rispetto agli altri Paesi: il costo dellโ€™elettricitร  in Italia, comparando le medie di febbraio, รจ infatti superiore del 17% a quello della Germania, del 23% a quello della Francia, del 39% a quello della Spagna e, addirittura, del 151% rispetto a quello dei Paesi scandinavi. Un divario insostenibileโ€.

Gli fa eco Michelangelo Agrusti, presidente di Confindustria Alto Adriatico, che sottolinea tuttavia il grande problema dellโ€™energia nucleare in Italia: il consenso popolare. โ€œSe vogliamo davvero creare delle mini-centrali nucleari nelle nostre zone industriali, queste risentiranno della stessa difficoltร  di meccanismo di consenso popolare. Per questo motivo dobbiamo sottrarre la questione energetica, che รจ strategica, dalla possibilitร  referendaria. Ed ancora, dobbiamo sottrarla pure alla valutazione degli enti locali, che risentono di stress di consenso. Le localizzazioni degli investimenti energetici vanno invece considerate alla stregua di aree militariโ€.ย ย 

Il viceministro dellโ€™Ambiente e della Sicurezza Energetica, Vannia Gava, ha parlato di nucleare come di โ€œuna risorsa fondamentale per la decarbonizzazione e per garantire un sistema energetico stabile e sostenibile che si pone come soluzione intermedia tra le fonti fossili, continue ma inquinanti, e le rinnovabili, pulite ma intermittentiโ€. Anche Giorgio Graditi, direttore generale di ENEA, รจ tornato sullโ€™importanza dellโ€™energia nucleare per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione e per ridurre i costi dellโ€™energia, le emissioni di gas climalteranti e, allo stesso tempo, rilanciare lo sviluppo industriale: โ€œIn ENEA siamo impegnati su questo fronte da diversi decenni anche con collaborazioni internazionali pubbliche e private di alto livello. Confindustria ha avviato con lโ€™ENEA un lavoro di ricognizione sul tema, per fare il punto sul ruolo dellโ€™energia da fissione ad uso del sistema industriale, cosรฌ da valutare anche il suo impatto sulla domanda di energia del tessuto produttivo nazionale, anche con riferimento ai potenziali costiโ€.

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