07.12.2024 – 16.30 – Udine tra le province del Friuli Venezia Giulia è quella in cui l’incidenza delle morti sul lavoro sulla popolazione occupata è più alta: 30,7 decessi ogni milione di occupati, collocandosi al di sopra della media nazionale di 27,9 decessi ogni milione di occupati. È quanto emerge dai dati elaborati dall’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente Vega Engineering al 31 ottobre 2024 e resi noti nei giorni scorsi.
Con quattro decessi registrati nei primi dieci mesi del 2024, Udine emerge tra le province più colpite della regione. La regione Friuli Venezia Giulia nel suo complesso si trova in zona “gialla” – quindi ha un’incidenza infortunistica inferiore alla media nazionale – e conta 13 vittime sul lavoro da gennaio a ottobre 2024, un numero che, in proporzione alla popolazione lavorativa, costituisce un’incidenza pari a 25,0, situandosi al 15° posto in Italia per incidentalità. Meglio del FVG fanno Lombardia, Piemonte, Veneto, Toscana e Marche.
La situazione di Udine, “maglia nera” regionale, richiama l’attenzione sulla necessità di potenziare gli interventi preventivi e migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro nel territorio.
I settori più a rischio
Le costruzioni si confermano il settore più critico anche in provincia di Udine, in linea con la tendenza nazionale, che vede questo comparto registrare il maggior numero di decessi (128 su scala italiana). Seguono le attività manifatturiere e il trasporto, entrambi settori chiave per l’economia locale. L’espansione di cantieri e progetti infrastrutturali nel territorio udinese sembra amplificare il rischio, suggerendo l’urgenza di misure più incisive.
Un rischio stratificato tra età e nazionalità
I dati nazionali aiutano a delineare un quadro anche per Udine: i lavoratori più anziani, specie gli ultrasessantacinquenni, sono tra i più esposti a infortuni mortali. Questa fascia d’età non rappresenta una quota marginale della forza lavoro locale, richiamando l’attenzione sulla necessità di adattare i protocolli di sicurezza alle esigenze fisiche di chi è più avanti con l’età.
Non meno rilevante è il rischio triplicato per i lavoratori stranieri, fenomeno che si riflette anche a livello provinciale. Udine, con un significativo apporto di manodopera migrante nei settori industriali e dell’edilizia, si trova ad affrontare una doppia sfida: garantire formazione adeguata e superare le barriere linguistiche e culturali che spesso ostacolano la piena comprensione delle norme di sicurezza.
Un quadro che chiede interventi urgenti
I numeri non sono solo cifre. Ogni decesso racconta una storia di famiglie distrutte e comunità colpite da lutti evitabili. La situazione di Udine, benché meno drammatica rispetto ad altre province italiane, rimane preoccupante. È fondamentale che istituzioni, imprese e sindacati collaborino per rafforzare le politiche di prevenzione. Dalla diffusione capillare di campagne di sensibilizzazione a maggiori controlli nei cantieri e negli stabilimenti, la strada da percorrere è chiara.