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sabato, 19 Aprile 2025

La persona al centro della sanità: ecco la “Carta di Udine”, un progetto nato in Asufc

01.12.2024 – 18.50 – Si sono svolti il 30 novembre, nel suggestivo Salone del Parlamento del Castello di Udine, i primi Stati generali itineranti per l’umanizzazione delle cure e il benessere organizzativo. L’evento, organizzato dall’Università di Udine insieme a Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di Udine e Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale (Asufc), con il sostegno di Banca 360 Fvg, ha gettato le basi per un ripensamento della sanità italiana fondato sulla centralità della persona.

Al centro dei lavori c’è stata la presentazione della Carta di Udine, un documento scientifico che diventa simbolo e strumento di un impegno concreto verso l’umanizzazione delle cure. Questo principio si traduce nella centralità del paziente, non solo nel trattamento clinico ma anche nella gestione e organizzazione sanitaria, con l’obiettivo di rispondere ai bisogni in modo efficiente, sostenibile e inclusivo.

La giornata, divisa tra sessioni mattutine e pomeridiane, ha visto l’intervento di figure istituzionali di rilievo. Dopo i saluti del rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, dell’arcivescovo di Udine, Riccardo Lamba, e di altri rappresentanti di enti locali e regionali, è stato approfondito il percorso che ha portato agli Stati generali.

Si tratta di un progetto decennale ideato dal professor Massimo Robiony, che ha preso forma nella Clinica di chirurgia maxillo-facciale e nel Dipartimento testa collo e neuroscienze dell’Asufc. Nel 2023, tale visione si è concretizzata anche a livello accademico, con il lancio del master di secondo livello in Salute e umanizzazione delle cure nell’organizzazione e gestione del servizio sanitario nazionale.

La Carta di Udine non è solo il frutto di una riflessione teorica, ma un passo concreto verso il cambiamento. L’intento è promuovere un servizio sanitario che metta la persona al centro, favorendo la coesione sociale, contrastando la fuga dei giovani e valorizzando le eccellenze. Il modello friulano, riconosciuto per efficienza e qualità, si propone come esempio da seguire a livello nazionale.

«Gli Stati generali rappresentano uno spazio privilegiato per progettare una sanità sostenibile che garantisca universalità delle cure», ha dichiarato il rettore Pinton, evidenziando l’importanza di rispondere ai nuovi bisogni della popolazione.

Per il presidente degli Stati generali, Massimo Robiony, è necessario «creare un nuovo modello di cura che restituisca agilità e qualità al sistema sanitario, rendendolo capace di affrontare le rapide trasformazioni sociali».

L’incontro di ieri non è stato solo un momento di confronto, ma il punto di partenza di un dialogo istituzionale itinerante che punta a coinvolgere tutto il territorio nazionale, rendendo la Carta di Udine un riferimento per una sanità più umana, accessibile e capace di garantire il benessere della popolazione.

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