11.11.2024 – 17.08 – Le cappe da cucina prive di tubo di scarico, spesso indicate come cappe filtranti, offrono una soluzione efficiente per mantenere la cucina priva di odori senza la necessità di installare un sistema di evacuazione verso l’esterno. Questi modelli, basati su un sistema di ricircolo dell’aria attraverso speciali filtri, sono perfetti per contesti abitativi dove i lavori di canalizzazione risulterebbero troppo onerosi o strutturalmente complicati. Ma quali sono i vantaggi e gli svantaggi di questa tecnologia? Vediamo in dettaglio.
Una delle caratteristiche di maggior successo delle cappe filtranti è la flessibilità di installazione. Non dovendo esserci un collegamento con l’esterno, queste cappe possono essere posizionate ovunque, adattandosi ad ogni cucina. Modelli come le cappe a incasso sono ideali per chi cerca discrezione e integrazione con i pensili, in presenza di un design pulito. Questo le rende perfette non solo per cucine piccole, ma anche per chi preferisce un ambiente dal look minimalista.
Dal punto di vista del funzionamento, queste cappe sfruttano filtri ai carboni attivi che trattengono le molecole responsabili degli odori e purificano l’aria prima di reimmetterla nell’ambiente. Questi filtri sono formati da carboni in grado di assorbire particelle organiche volatili (COV) grazie alla loro struttura microporosa. La loro capacità di trattenere odori è elevata, ma l’efficacia diminuisce nel tempo; pertanto, bisogna sostituirli ogni 3-6 mesi per mantenere un livello di filtrazione ottimale. Senza questa manutenzione, i carboni si saturano e l’efficienza della cappa si riduce notevolmente, causando una possibile reimmissione di odori nella stanza.
A supporto dei filtri ai carboni, le cappe senza tubo utilizzano filtri antigrasso, che trattengono le particelle oleose prodotte dalla cottura. Solitamente in metallo e lavabili, questi filtri sono progettati per proteggere il motore e la parte interna dell’elettrodomestico dall’accumulo di residui di grasso. Molti modelli avanzati incorporano sensori che segnalano quando è il momento di pulire o sostituire i filtri, migliorando così la facilità d’uso e riducendo il rischio di malfunzionamenti dovuti a una manutenzione insufficiente.
Un limite delle cappe filtranti è la loro capacità ridotta di gestire l’umidità. Poiché l’aria non viene espulsa all’esterno, il vapore rimane nell’ambiente, rischiando di aumentare il livello di umidità, che può depositarsi su pareti e superfici e favorire la formazione di muffa e deturpare i materiali. Questo rende le cappe filtranti meno adatte a chi cucina molti piatti che generano molto vapore, come zuppe e bolliti. Per ridurre questo inconveniente, è consigliabile integrare con un sistema di ventilazione, come una finestra aperta o un deumidificatore, per mantenere l’ambiente più asciutto e confortevole.
In termini di consumo energetico, le cappe filtranti possono risultare più dispendiose rispetto ai modelli aspiranti, poiché il motore deve lavorare costantemente per garantire il ricircolo dell’aria. Sta comunque aumentando l’adozione di motori a risparmio energetico, che riducono l’impatto elettrico e adottano modalità automatiche per modulare la potenza in base alla quantità di fumi presenti. Questo controllo intelligente permette di ridurre il consumo quando non è necessario, rendendo queste cappe più sostenibili.
Un aspetto che molti considerano importante è la rumorosità. Poiché il sistema deve gestire costantemente l’aria all’interno della cucina, alcune cappe senza tubo tendono a produrre un livello sonoro più elevato rispetto alle cappe aspiranti. Tuttavia, i modelli tecnologicamente avanzati sono dotati di sistemi di insonorizzazione, che limitano il rumore e migliorano il comfort acustico, soprattutto nelle cucine open space. Per una maggiore tranquillità, esistono cappe filtranti con tecnologia “silent mode”, che mantiene un livello di rumorosità ridotto.
[n.t.k.]