24.04.2021 – 10.00 – Con l’arrivo dell’inverno molti animali vanno in letargo: un comportamento che gli permette di affrontare il freddo, tramite un processo che prevede uno stato di quiescenza dell’animale e che rallenta i processi metabolici, come la respirazione, il battito cardiaco e la temperatura corporea. Tra questi il riccio, che si risveglia proprio in questo periodo, la primavera, spesso presente nel nostro territorio, tanto che è possibile imbattersi in un esemplare addirittura nel giardino di casa. Proprio per questo, Oipa, l’Organizzazione internazionale protezione animali, ha diffuso un avviso contenente 10 buone pratiche per individuare e, nel caso, soccorrere un riccio in difficoltà. Innanzitutto bisogna tenere conto che il riccio è un animale crepuscolare. Per questo, se si dovesse notare la presenza di un riccio nelle ore diurne, sarebbe il caso di tenerlo monitorato ed aiutarlo nel caso si notasse fatica a camminare, ferite, problemi agli occhi o infestazioni. Importante è non improvvisare, se il riccio è in evidente difficoltà è bene portarlo subito da un veterinario, meglio se specializzato. Imbattersi in un riccio disteso sul fianco può essere segno di seria difficoltà per l’animale, in ogni caso agire tempestivamente può essere di vitale importanza: è possibile procedere ponendolo delicatamente in una scatola sufficientemente alta e ampia, con della carta assorbente alla base, e porre quest’ultima in una zona silenziosa, calda e tranquilla. Per quanto riguarda i cuccioli è fondamentale accertarsi di non toccarli prima di aver verificato la presenza della madre nei paraggi, in caso negativo è consigliato procedere. Può essere somministrato cibo ed acqua, dopo un controllo della temperatura con un tocco sulla pancia; per quanto riguarda il cibo, essendo i ricci onnivori, potranno apprezzare cibo per gatti, scatolette e carne, evitando quei cibi che non sono per loro reperibili in natura (es. latte). I luoghi dove più frequentemente possiamo imbatterci in un riccio sono ai bordi delle strade o nel giardino di casa: nel primo caso è possibile allontanarlo dalla zona di pericolo senza spostarlo troppo, nel secondo caso è possibile costruire delle zone di abbeveramento, con cibo a disposizione e del fieno. Passato il periodo di risveglio dal letargo e l’estate, i ricci si preparano per un nuovo inverno: se l’esemplare trovato non dovesse superare i 600 grammi gli salverete la vita portandolo ai CRAS territoriali.
[mb.r]