08.10.24 – 08:30 – Il numero di nuove assunzioni รจ in lieve diminuzione. Nel primo semestre del 2024, in base ai dati forniti dallโInps, il numero di assunzioni in Friuli Venezia Giulia FVG nel settore privato (esclusi i lavoratori domestici e gli operai agricoli) รจ diminuito dellโ1,4% rispetto allo stesso periodo dellโanno scorso (1.174 unitร in meno). In particolare, si rileva una flessione del numero di nuovi contratti di lavoro a tempo indeterminato (-6,2%, che equivale a -757 unitร ), presumibilmente connesso al rallentamento di alcune attivitร manifatturiere. Lโaltra tipologia che presenta una significativa contrazione (-4,8%) รจ quella dellโapprendistato, contratto che riguarda i lavoratori piรน giovani. Lo rende noto il ricercatore dellโIres Fvg Alessandro Russo che ha rielaborato dati Inps.
Le dinamiche territoriali – A livello territoriale, nelle ex province di Udine e Pordenone si osservano delle flessioni dei nuovi rapporti di lavoro attivati (rispettivamente -2,7% e -1,9%), mentre nellโarea giuliana la dinamica รจ di segno opposto (+1,7%). Lโambito isontino evidenzia un andamento piรน stabile (-0,5%). Le nuove assunzioni a tempo indeterminato sono in calo principalmente nella provincia di Gorizia (-10,9%) e in quella di Trieste (-7,4%). In questi ultimi due territori, inoltre, crescono i contratti stagionali, che al contrario diminuiscono a Udine (sono sostanzialmente invariate a Pordenone). Le assunzioni in somministrazione aumentano notevolmente a Trieste (+31,8%) e, in misura inferiore, a Gorizia (+12,5%), subiscono una flessione a Pordenone (-5,5%) e a Udine (-9%). Lโarea giuliana รจ lโunica in cui si registra un incremento delle assunzioni in apprendistato (+8,3%).
Le cessazioni dei rapporti di lavoroย – Tra gennaio e giugno 2024 il numero di cessazioni dei rapporti di lavoro appare stabile rispetto allo stesso periodo dellโanno scorso (appena 8 unitร in piรน). Se si considerano esclusivamente i rapporti a tempo indeterminato, si puรฒ osservare che nellโultimo decennio i licenziamenti di natura economica hanno assunto un peso sempre minore, da quasi il 40% nel 2014 a valori vicini al 10% negli ultimi anni. Nel tempo รจ invece cresciuta lโincidenza dei licenziamenti disciplinari (dal 2,5% del totale nel 2014, allโattuale 5,4%). La motivazione di gran lunga maggioritaria dellโinterruzione dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono le dimissioni volontarie dei lavoratori. Nel 2014 le dimissioni davano conto di poco meno della metร di tutte le cessazioni a tempo indeterminato, a partire dal 2021 la loro incidenza supera costantemente il 75%. Nei primi sei mesi di questโanno si รจ attestata al 78,3% (nella Destra Tagliamento lโincidenza รจ pari allโ80,4%), il valore piรน elevato tra le regioni italiane (poco sopra il Trentino-Alto Adige con il 77,7% e il Veneto con il 77,6%). Non รจ probabilmente un caso che la nostra regione sia al primo posto anche in base al grado di difficoltร di reperimento del personale da parte delle imprese dellโindustria e dei servizi. A settembre 2024, infatti, in base agli esiti dellโindagine mensile Excelsior Unioncamere il 56% delle assunzioni previste in regione veniva considerato difficile da realizzare (al secondo posto cโรจ il Trentino-Alto Adige con il 54,8%), principalmente a causa della mancanza dei candidati e solo in misura minore per la loro inadeguata preparazione.
Lโaumento delle dimissioni tra 2014 e 2023 – In termini assoluti le dimissioni dei lavoratori con un contratto a tempo indeterminato sono piรน che raddoppiate, da quasi 13.000 nel 2014 a circa 28.200 nel 2023 (+117,1%). Lโincremento riscontrato tra 2014 e 2023 ha riguardato soprattutto la componente maschile (+127,4% rispetto a +102,6% delle donne), gli over 50 (+194,9%), i lavoratori delle aziende con oltre 100 dipendenti (+279,8%) e con un orario a tempo pieno (+146,6% contro +68,8% di quelli part time). Per quanto concerne i settori, lโaumento maggiore in termini relativi si registra nellโambito che comprende lโistruzione, la sanitร e lโassistenza sociale (sempre nel solo contesto privato) con +255,4%.
ร cresciuto il ricorso agli ammortizzatori socialiย – Nel periodo gennaio-agosto 2024 sono state autorizzate quasi 10,3 milioni di ore di cassa integrazione, 1,1 in piรน nel confronto con lo stesso periodo dellโanno precedente (+12,5%). Sono in aumento soprattutto nel territorio isontino (+59,5% nel periodo in esame), in particolare per quanto riguarda gli interventi ordinari (+70,9%, a causa principalmente del contributo del settore del legno arredo). Solo in provincia di Udine le ore di cassa integrazione autorizzate registrano una variazione negativa rispetto ai primi otto mesi del 2023 (-0,9%).
[e.e.]