23.04.2021 – 11.00 – Novità in vista per i maturandi di quest’anno, già abbastanza confusi dall’impatto che la situazione pandemica ha avuto sulle scuole: è il Curriculum dello Studente, un documento rappresentativo del profilo del candidato. Al suo interno, presenta le informazioni relative al percorso scolastico e le certificazioni, ma anche tutte quelle attività inerenti all’ambito extrascolastico. Esso viene compilato “a quattro mani” dallo studente e dal Consiglio di Classe.
Il Curriculum è stato introdotto dalla Legge 107 del 2015, ma è il primo anno che se ne sente parlare in modo più diffuso. Diviso in tre sezioni, lo scopo è quello di presentare il candidato durante l’esame, ma anche formulare un documento che gli permetta, appena uscito dall’ambiento scolastico, di avere una sorta di attestazione di competenze e conoscenze.
La prima parte, contiene informazioni relative al percorso scolastico, al titolo di studi conseguito (e ad eventuali altri precedenti) e ai progetti svolti.
La seconda parte, invece, è relativa a certificazioni e patentini linguistici, informatici, conseguiti durante la frequenza scolastica: legati o no all’attività curricolare, infatti, potranno essere inseriti sia dagli studenti che dagli insegnanti stessi.
La terza parte, la più ampia e complessa, riguarda le attività extrascolastiche, che possono essere pressoché di qualsiasi tipo: da quelle professionali, come lavori stagionali o part-time, a quelle culturali ed artistiche, sportive, musicali e di volontariato, ma anche gare, concorsi e pubblicazioni.
La sua stesura è affidata interamente al candidato, che è invitato ad inserire, con solerzia di particolari, quante più attività possibili (a patto, ovviamente, che esse siano almeno minimamente degne di nota), per poter avere un quadro completo della sua storia personale, ma anche dei suoi interessi e dei suoi hobby.
Non sono mancati, tuttavia, lo scalpore e le critiche. E’ stato, innanzitutto, obbiettato come non fosse necessario aggiungere un ulteriore lavoro con cui caricare gli studenti a poche settimane dall’effettivo inizio degli esami. Ad un’analisi più attenta, poi, è saltato all’occhio come il documento, strutturato così com’è al momento, rischi di evidenziare ancor di più le disparità socioeconomiche degli studenti e delle loro famiglie d’appartenenza: una considerazione più che realistica considerati gli elevati costi, ad esempio, di corsi musicali o certificazioni linguistiche.
Il Curriculum, sottolinea il MIUR, vuole piuttosto configurarsi come uno strumento dall’alto valore educativo, utile per presentare lo studente a 360 e non solo per la sua vita scolastica, ma anche come utile strumento d’orientamento per il proseguo degli studi o per l’approccio al mondo del lavoro.
i.m