07.08.24 – 13.10 – La vicenda della pugile Imane Khelif, che si potrebbe definire il “caso” delle Olimpiadi di Parigi 2024, sta avendo ora ripercussioni anche a livello regionale.
Tra i commenti più ferrati apparsi negli ultimi giorni, uno in particolare è stato oggetto di grande clamore per la sua gravità, quello dell’Assessore goriziano Paolo Lazzeri. Nel suo commento sui social, poi prontamente cancellato, come riportato dal Consigliere circoscrizionale Elvio De Candia, ha dichiarato che “questi casi possono essere risolti solo da un medico: Mengele“. Tale presa di posizione ha suscitato rimprovero e sdegno da molti esponenti del mondo politico e non solo, tra cui lo stesso De Candia, che ha condannato duramente queste irrispettose parole.
“La gravità di tale affermazione non può e non deve essere sottovalutata. Josef Mengele, noto come “l’angelo della morte“, è stato un medico nazista responsabile di esperimenti crudeli e disumani nel campo di sterminio di Auschwitz. Richiamare il suo nome in un contesto contemporaneo è un atto di profonda ignoranza storica e di grave offesa verso le
vittime dell’Olocausto e l’intera umanità”, ha sostenuto De Candia.
Nonostante Lazzeri abbia in seguito espresso le sue scuse e abbia affermato di essere stato frainteso poiché la sua voleva essere “solo una battuta“, De Candia ha chiaramente rifiutato di accettare questa giustificazione ritenendo l’Assessore indegno a qualsiasi carica pubblica e una minaccia alla convivenza civile e ai valori democratici sottolineando che, in vista dell’evento internazionale GO 2025 Nova Gorica-Gorizia, è fondamentale evitare che tali soggetti rappresentino la comunità cittadina goriziana nell’orizzonte nazionale ed internazionale.
“Di recente, ho visitato il campo di concentramento di Dachau, e non appena ho letto il nome di Mengele in questo contesto, sono saltato sulla sedia. Serve intervenire e non sottovalutare il peso della circostanza”, ha continuato il Consigliere.
“Pertanto, faccio appello al Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, al Prefetto di Gorizia Raffaele Ricciardi e al Presidente Massimiliano Fedriga, nonché a tutta la comunità legislativa e politica della Regione Friuli Venezia Giulia, affinché vengano adottati provvedimenti immediati per la rimozione di Paolo Lazzeri da qualsiasi incarico pubblico. La nostra regione, essendo a statuto speciale, prevede la possibilità – e in questo caso la necessità – che il Presidente prenda misure risolutive, oltre alle facoltà del Prefetto comprese nella stessa Costituzione Italiana”.
Ma De Candia non ha intenzione di fermarsi, egli ha infatti confermato che se le cariche politiche sopracitate non troveranno nessuna soluzione al riguardo, effettuerà seduta stante una denuncia presso la Questura di Gorizia con la quale richiederà lo scioglimento della Giunta Comunale di Gorizia per infiltrazioni naziste.
Allo stesso tempo, il Sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna, dopo aver inizialmente preso le distanze da qualsivoglia considerazione, ha anch’egli riconosciuto l’indelicatezza e la totale sconsideratezza contenuta nelle parole di Lazzeri, definendole “terribili” e “inadeguate“. Il Sindaco ha anche avuto un confronto con l’Assessore nel quale lo ha ammonito e lo ha caldamente invitato ad astenersi da questo genere di dichiarazioni, specialmente se di facile fraintendimento. La “battuta”, per quanto fosse infelice, a detta di Lazzeri doveva essere compresa proprio perché invocava una personalità storica conosciuta a livello mondiale per il suo carattere negativo, e quindi implicitamente riconoscibile come spiritosaggine. Nondimeno Ziberna ha convenuto fosse stata auspicabile una spiegazione approfondita e chiarificatrice della frase incriminata con il preciso scopo di aggirare le polemiche che poi si sarebbero costruite sopra.
Infine, il sindaco ha contestato anche l’atteggiamento dello stesso Consigliere De Candia che, a parer suo, ha strumentalizzato il caso storico come pretesto per “alzare la voce e farsi sentire poiché poco considerato”. A tal proposito, Ziberna ha richiamato alla luce il comportamento oltraggioso di De Candia nel perimetro politico con attacchi ed insulti fuori luogo nei confronti di alcuni partiti ed esponenti. “Non si chiede che un consigliere conosca la legge – anche se in realtà sarebbe molto apprezzato – ma perlomeno che sappia comportarsi in modo civile e dignitoso. Inneggiare ad infiltrazioni naziste e richiedere di sciogliere la Giunta Comunale, oltre a non rientrare nelle mie intenzioni, lo reputo vergognoso e scandaloso”, ha concluso il sindaco.
[e.s.]