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venerdì, 6 Giugno 2025

Come funziona la revoca dell’amministratore di condominio

22.05.2024 – 09.25 – In tutti gli edifici che ospitano più di 8 unità abitative è obbligatorio nominare un amministratore di condominio, che ha il compito di gestire l’immobile dal punto di vista amministrativo, contabile, fiscale, rappresentativo e normativo.

Questo ruolo può essere ricoperto da una persona fisica o da una società strutturata e, una volta affidato, il mandato ha una durata di 1 anno e impegna a una serie di compiti e obblighi a cui non ci si può sottrarre. Nel caso in cui l’amministratore di condominio non dovesse rispettare gli impegni, può essere rimosso dal suo incarico prima della scadenza stabilita.

In questo articolo spieghiamo come si svolge la nomina dell’amministratore di condominio e come procedere con la revoca qualora la decisione presa dovesse rivelarsi poco efficiente o non idonea con gli obiettivi prefissati e le aspettative.

Amministratore di condominio: guida alla nomina
Nominare un amministratore di condominio non è solo obbligatorio, ma anche consigliato, in quanto questa figura evita qualunque tipo di problematica, si occupa di tutte le esigenze condominiali, gestisce le pratiche, le incombenze e la rete di fornitori esterni, garantisce l’espletamento degli obblighi legislativi, fiscali e finanziari e assicura il massimo rispetto della vita serena in condominio.

Si tratta di una scelta libera e volontaria che i condomini devono fare in totale autonomia, prima di tutto optando per dare l’incarico a una persona fisica (anche interna al condominio) oppure a una società esterna più strutturata, come il servizio di amministratori di condominio a Udine fornito da Estia.

La nomina deve essere approvata tramite assemblea condominiale e per essere valida deve rappresentare la maggioranza degli intervenuti con la metà del valore dell’edificio (500 millesimi). Se non si riesce a trovare un accordo per la nomina dell’amministratore, ogni condomino può rivolgersi all’autorità giudiziaria per chiedere al tribunale la nomina di un amministratore, ma solo in edifici con un numero di unità abitative superiore a 8. Quando invece viene approvata, si deve procedere con il verbale dell’assemblea che attesta la nomina, la comunicazione formale attraverso raccomandata con ricevuta di ritorno, l’accettazione da parte del nuovo amministratore e la stipula e registrazione del contratto.

Amministratore di condominio: guida alla revoca
Come anticipato sopra, seppur il mandato di un amministratore di condominio dura 1 anno, è possibile interrompere il rapporto lavorativo prima di questo termine tramite revoca. Questa può essere “per giusta causa”, cioè avvenire in seguito a gravi irregolarità o se il professionista non svolge il suo lavoro come dovrebbe. In questo caso, la decisione può venire presa tramite assemblea condominiale ordinaria o straordinaria (sempre seguendo il principio di maggioranze previste per la nomina), oppure disposta dall’autorità giudiziaria su ricorso anche solo di un condomino.

Esiste anche la possibilità di revocare l’amministratore condominiale “senza giusta causa” (ad esempio, per mancanza di fiducia legittima): anche in questo caso è sufficiente che l’assemblea deliberi in tal senso, mentre non è invece possibile richiederla a un giudice. Qualora il professionista non ritenga giustificata la revoca, può rivolgersi all’autorità giudiziaria per chiedere il risarcimento del danno.

[n.t.k.]

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