20.04.2021 – 16.36 – La Procura di Udine, dopo un attento lavoro di ricerca e analisi sul materiale delle chat e delle fotografie disponibili online, ha chiesto al Gip di archiviare il procedimento a carico di 8 ragazzi che erano stati accusati dei reati di istigazione a delinquere e propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale. Si tratta della vicenda dello slogan del “Centro Stupri” che tanto aveva agitato, lo scorso luglio 2020, il Friuli Venezia Giulia.
In sostanza 7 ragazzi friulani si erano presentati, nel corso di una festa di compleanno presso il locale “Jonny Luanie” di San Daniele, con una maglietta con la scritta “Centro Stupri”. Alcuni giorni dopo un ottavo amico aveva prenotato un tavolo presso la discoteca Kursaal di Lignano Rivera, riservandolo nuovamente sotto il nome di “Centro Stupri”. I ragazzi in entrambe le occasioni si erano più e più volte fotografati esibendo con orgoglio lo slogan e postando le foto sui Social. Inevitabilmente c’era chi aveva notato il titolo ad effetto e, complice l’iper sensibilità mediatica post lockdown 2020 e la visibilità conferita alla vicenda dalla giornalista Selvaggia Lucarelli, la questione aveva suscitato uno sdegno nazionale, con le chiusure a catena dei rispettivi locali e l’iscrizione nel registro degli indagati degli 8 responsabili. Successivamente i ragazzi avevano affermato che lo slogan era una citazione dal film “Il Dittatore“, tratto da un dialogo famoso tra Zoey e il generale Aladeen. La Procura ha rilevato, dopo una lunga analisi, come la questione andasse inquadrata in un clima goliardico, registrando tanto il contesto della festa, quanto l’oggettiva mancanza di reazioni durante la serata a San Daniele.
Rimane, alla luce di queste conclusioni, da risolvere la questione dei danni e dei mancati incassi persi rispettivamente dal locale di San Daniele e dalla discoteca di Lignano.
[z.s]