05.12.2023 – 12:26 – La frustrazione di medici e infermieri ha toccato l’apice. Oggi, 5 dicembre, è stato indetto un nuovo sciopero nazionale. Si, dopo Trenitalia, dopo i trasporti pubblici è di nuovo il turno del personale sanitario. Un 2023 che si chiude a colpi di scioperi. Un malumore che prosegue da tanto tempo sicuramente rafforzato dal taglio di 37 miliardi di euro previsto per il 2024. Una cifra da capogiro che colpirà sia le realtà più grandi che quelle più piccole. Il primo della regione è stato l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Udine alle 8:00 di questa mattina, a seguire l’Ospedale San Polo di Monfalcone alle 8:30 e un quarto d’ora dopo l’Ospedale di Cattinara di Trieste. Come riportato nella nota di ASUGI: “ASUGI informa che è stato proclamato uno sciopero del personale appartenente alla dirigenza medica, veterinaria, sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa, infermieri e personale sanitario non medico per Aziende e Enti del SSN”.
Preoccupazioni sicuramente comprensibili quelle che spingono il personale sanitario a protestare, dalle condizioni di lavoro, alla diminuzione dei posti, alle pensioni; in sostanza, i lavoratori della sanità, non si sentono tutelati come dovrebbero. Pierino Di Silverio, leader del sindacato Anaao, ha dichiarato che la protesta è necessaria per difendere i diritti e le pensioni del personale sanitario. Tuttavia, la considerazione dei cittadini bisognosi di cure sembra passare in secondo piano. La comprensione delle ragioni dello sciopero è legittima, ma l’accusa si fa forte quando i cittadini vulnerabili sono quelli che alla fine pagheranno il prezzo più alto. Ma la protesta non si esaurirà con la giornata di oggi. Il 18 è infatti in programma un nuovo sciopero deciso dalle altre sigle della Intersindacale medica.
C’è però una voce critica che sorge spontanea, quella dei cittadini, degli Italiani, già provati dalla pandemia che vedono ora minacciati sempre di più i servizi di cui hanno bisogno. Mettiamoci anche nei panni di persone anziane che necessitano di visite importanti, di uomini e donne che da mesi hanno prenotato un appuntamento, di genitori che accompagnano i figli in Ospedale perché non stanno bene…le ipotesi e gli scenari possibili sono infiniti, in ogni caso, tra questi potremmo esserci anche noi in una di queste situazioni. La sanità pubblica che funzioni è un nostro diritto.
[c.v.]