14.09.2023 – 07.10 – Nel primo semestre del 2023 il valore delle vendite estere delle imprese del Friuli Venezia Giulia (pari a 9,5 miliardi di euro) ha evidenziato una sensibile diminuzione rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (-9,7%, che equivale a un miliardo in meno); solo la Sicilia (-17,2%), la Valle d’Aosta (-19,3%) e la Sardegna (-24,3%) presentano dei risultati peggiori.
Anche al netto della cantieristica navale, notoriamente caratterizzata da una forte variabilità , informa il ricercatore dell’Ires Fvg Alessandro Russo, che ha rielaborato dati Istat, la variazione si conferma comunque negativa, sebbene meno accentuata (-2,6%). Tra le altre regioni del Nordest si rilevano al contrario i risultati moderatamente positivi dell’Emilia Romagna (+2,8%), del Veneto (+3,2%) e del Trentino Alto Adige (+4,5%). A livello nazionale la crescita è stata più sostenuta (+4,2%) rispetto a quella del Nordest nel suo complesso (+1,7%). Sempre nel primo semestre 2023 si riscontra una notevole diminuzione del valore delle importazioni regionali (-9,2%); l’avanzo commerciale è comunque diminuito (-10,5%, da 4,2 a 3,8 miliardi di euro).
Solo in provincia di Udine il valore delle esportazioni è invariato. A livello territoriale Gorizia presenta un passivo molto pesante (-49,6%) dovuto essenzialmente all’andamento delle vendite di navi e imbarcazioni. L’area giuliana e il pordenonese registrano flessioni più moderate (rispettivamente -11% e -3,5%); solo la provincia di Udine evidenzia una tenuta (il saldo rispetto al primo semestre 2022 è negativo, ma solo per 1,2 milioni di euro).
Le dinamiche settoriali – Oltre alla cantieristica navale si rilevano delle sensibili contrazioni delle esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo (-11,6%, che comprende la siderurgia) e di quelle dei mobili (-9,9%). Tra i settori dell’economia del Fvg che presentano le dinamiche maggiormente positive ci sono al contrario: i macchinari e le apparecchiature (+21,7% rispetto al primo semestre 2022); computer e apparecchi elettronici (+16,5%); i prodotti alimentari e le bevande (+9,1%).
Le destinazioni geografiche dell’export – In merito alle destinazioni geografiche dell’export delle imprese regionali, infine, si osservano delle flessioni in corrispondenza dei principali partner commerciali. In particolare, le esportazioni verso la Germania sono diminuite del 7,7% e quelle negli Stati Uniti del 44,3% (un andamento connesso al settore della cantieristica navale). Anche la Francia (-15,8%) e l’Austria (-21,1%) mostrano dei passivi consistenti, così come è diminuito il valore delle vendite in Polonia (-23,8%), soprattutto a causa della dinamica negativa dell’export di prodotti siderurgici. In diminuzione anche le esportazioni in Qatar (-4,9%), che comunque si posiziona al quarto posto tra i mercati di sbocco, grazie alla cantieristica navale e alla vendita di armi e munizioni.
[m.m]