13.09.2023 – 11.30 – La dinamica ed instancabile Galleria ARTtime di Udine presenta una collettiva molto particolare e ricchissima di spunti: venerdì 8 settembre 2023 alle ore 11:30 si è aperta l’esposizione “Perdersi nel vortice del Sublime”.
La nuova rassegna si configura come un viaggio attraverso alcune interpretazioni contemporanee del concetto di Sublime nell’Arte: dal piacere estetico della contemplazione di una natura sovrastante e terrifica, alla magnificazione e ingrandimento del piccolo dettaglio che si rende maestoso, senza dimenticare l’effetto meraviglioso e impattante di un’immagine choc, capace di sopraffare anche nell’atmosfera più pop del 2023.
Rimarrà aperta e visitabile fino a giovedì 21 settembre.
Sabato 9 settembre ha avuto luogo il vernissage, momento conviviale di incontro e dialogo, all’insegna dell’Arte e di tutto ciò che ruota attorno ad essa.
Espongono: Cristina Battistin, Paola Bega, Gianpaolo Callegaro, Susanne Macke-Bolivar, Marino Marinelli, Sara Polizzi e Paola Zannoni.
La ricerca artistica di Cristina Battistin si muove dal segno: dalla pennellata o dal tratto della penna l’immagine va via via mostrandosi. Rimosso l’inessenziale, ciò che rimane è la veloce emanazione di un principio lontano: la realtà si disvela liberandosi dall’occultamento, senza per questo esaurirsi nella forma artistica ma solo annunciandosi. Due i sentieri di indagine riconducibili al medesimo orizzonte: la ricerca sul volto e quella sulle strade e scorci cittadini. L’incrociarsi ed il sovrapporsi irripetibile di pennellate danno vita ad un unico, così come il magmatico sovrapporsi delle esperienze modella e genera l’individuo. Trame di pennellate che si fanno trame di segni nei disegni. Non solo esistenze che si manifestano in un volto, ma anche strade, paesaggi che si perdono e ritrovano.
Chi conosce l’attività pittorica di Paola Bega sa che non c’è nulla di improvvisato, di istintivo e lasciato al caso. Ogni pennellata, ogni ricerca di varietà cromatica è prima profondamente pensata, sentita, fatta propria, perchè così decreta la sua maturità artistica, frutto di studi severi che le hanno consentito di acquisire nel corso degli anni abilità, padronanze tecniche e stilistiche di indiscusso valore. Tutto nelle tele dell’artista sembra inneggiare a squarci di vita senza tempo, al piacevole abbandono dei sensi e della mente, alla contemplazione di un mondo che, prima ancora di essere riportato su tela e vivere di luci e colori, esiste già dentro di lei, si fa sentire, accompagna il suo respiro e ogni suo pensiero. L’artista ha esposto in numerose esposizioni collettive e personali in Italia e all’estero.
Il percorso artistico del mestrino Gianpaolo Callegaro inizia negli anni ‘80 come autodidatta. La sua carriera nel campo dello sport lo porta a interrompere la pratica pittorica ma la passione per l’arte si sedimenta in lui e inizia a crescere come un germoglio, anche attraverso un costante studio e alla voglia di tenersi aggiornato. Nel 2008 riprende a dipingere cercando ancora una volta di perfezionarsi frequentando la scuola del maestro Barbieri, la Macchia, a Mestre. Numerose le partecipazioni a mostre e prestigiosi concorsi di cui si ricordano tra i più recenti: 2021 Concorso nazionale di arte contemporanea DEM Venice (Mini Gold) 2° classificato, 2020 finalista e vincitore del Premio Speciale città di Mestre al Premio Mestre di Pittura, giuria presieduta da Philippe Daverio.
Susanne Macke-Bolivar è nata a Essen-Werden, oggi vive e lavora come artista visiva vicino a Düsseldorf. Ha compiuto studi artistici sulla pittura ad olio classica ad Essen. I viaggi per dipingere attraverso la Colombia e il Brasile sono spesso riflessi in lavori dai colori potenti. Ha dipinto ininterrottamente dalla nascita di suo figlio e ha affrontato temi ambientali negli ultimi 20 anni, oltre al nudo. All’Expo Art di New York del 2008 l’artista ha presentato l’opera “Uragano Kathrina”, un nudo pittorico che rappresenta simbolicamente le devastazioni delle tempeste in tutto il mondo. L’artista preferisce l’oggetto astratto o dissolvente, non solo parla delle forme, ma anche dei colori nella loro purezza. Dimostra una spiccata predilezione per immagini ampie e dinamiche.
Marino Marinelli nasce a Trieste. Compiuti gli studi superiori a carattere scientifico, si è laureato in architettura presso l’I.U.A.V. di Venezia. Gli inizi della sua attività artistica (primi anni settanta) sono stati influenzati dall’interesse per la pittura impressionista, in seguito l’interesse per l’alchimia e per l’esoterismo lo hanno condotto al graduale passaggio verso le attuali forme di espressione artistica. Nelle opere di Marinelli i ciottoli, posti in basso, rappresentano il riferimento alla terra, ma anche alla materia, all’individuo inteso come pietra grezza da squadrare, l’acqua è l’elemento che purifica e trasforma, il fuoco è evocato dalle tonalità rossastre, mentre l’aria compare nei movimenti ariosi delle pennellate e nella trasparenza delle sfere, simbolo, anche, della perfezione spirituale.
Sara Polizzi è sempre stata appassionata di Arte, non a caso frequenta l’Accademia di Belle Arti di Palermo (sua città natale) laureandosi in Pittura. Tra le tecniche a lei più favorite vi sono la pittura ad olio e il disegno a grafite, così come anche l’utilizzo della penna a sfera. La sua ricerca espressiva è basata sulla relazione tra “spazio esterno” e “interno” ovvero su come la percezione della realtà sia influenzata dalla soggettività e, viceversa, di come le esperienze esterne contribuiscono nella capacità di essere “plastici”, in costante movimento nelle diverse fasi liminali della vita. In questa ricerca di matrice surrealista e teosofica, sono molti gli artisti a cui s’ispira: Remedios Varo, Benedetta Cappa, Agnes Pelton, Max Ernst, Man Ray, Gianfranco Ferroni, Alberto Savinio ed altri.
La pittura di Paola Zannoni appare altamente espressiva nella valutazione soggettiva dei colori e delle forme: sono proprio le immagini che, spontaneamente deformate, vogliono rappresentare le molteplici trasformazioni interiori dell’uomo moderno, talvolta angosciato da problemi esistenziali, talvolta rasserenato da visioni idilliache. È una pittura che generalmente non nasce dalla riproduzione di soggetti reali e concreti, ma da visioni ed impressioni che solo l’artista prova, forse anche all’insaputa del proprio “io”. Ciò che sorprende non è solo la prepotenza dell’immagine, talvolta mostruosa o “demoniaca”, ma la maestria con la quale organizza la combinazione, il contrasto dei colori. Questi trasmettono messaggi di gioia e soddisfazione oppure di tristezza e sconforto.
La mostra sarà visitabile fino al 21 settembre presso la Galleria ARTtime di Vicolo Pulesi 6 a, Udine con il seguente orario: lunedì dalle 15:30 alle 19, dal martedì al sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19. Ingresso libero.
[m.m]