14.08.2023 – 08.00 – Stranieri in patria. È il caso degli italiani i quali, a fronte dei numeri gonfiati dall’inflazione e dalle politiche speculative di chi opera nel campo turistico, preferiscono disertare altrove, verso mete meno care. Se infatti il turismo straniero consente – con qualche incertezza connessa a un calore estremo nel mese di luglio, fonte di future previsioni di abbandono dello Stivale – di annunciare una stagione positiva, il turismo italiano si dirige altrove, preferisce altre mete.
Il Friuli Venezia Giulia rientra nel trend, con un calo del 20% dei turisti italiani al mare e in montagna. Solo l’attrazione della cultura ancora attira gli italiani nelle città d’arte, le quali mantengono buoni numeri anche sul fronte interno. Altrimenti il turismo va preferendo mete meno costose, almeno fino a quando non verranno massificate a propria volta: Albania, Spagna e Nord Africa. Le stime, in tutta Italia, annoverano cali che vanno dal -20 al -30%.
In Friuli Venezia Giulia, secondo quanto dichiarato dalla presidente di Federalberghi Paola Schneider, citata da Il Friuli, si registra un calo dei turisti italiani del -20%. Tranne nei casi di offerte speciali, i turisti italiani ignorano in toto il mese di luglio e di agosto. Si mantiene invece ‘forte’ il flusso di turisti stranieri dalle zone nordiche: Austria, Germania e Paesi Bassi.
Eppure la stagione era partita in FVG molto bene, sfondando rapidamente i 4 milioni di presenze. Tuttavia i danni e gli spauracchi connessi dapprima all’ondata di caldo africano e successivamente al maltempo hanno rallentato i flussi che si mantengono nell’insieme positivi, specie considerando solo il turismo straniero.
di Zeno Saracino