16.04.2021-08.00 – La Conferenza delle Regioni ha aggiornato le linee guida volte alla riapertura di alcune attività, in particolare di palestre, piscine, strutture termali, cinema, spettacoli dal vivo e il settore della ristorazione. L’obiettivo è di “permettere al Paese, in modo progressivo e ferma restando l’applicazione del principio di massima cautela in termini di contenimento della diffusione del Covid-19, di imboccare la strada del ritorno alla normalità” ha affermato il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga. Le linee guida derivano dalle proposte elaborate dai Dipartimenti di prevenzione delle Regioni, sulle quali sarà chiesto il parere del Comitato tecnico scientifico “che ci auguriamo arrivi il prima possibile” sottolinea il presidente, ribadendo la piena disponibilità delle Regioni a collaborare con il Governo. “Riteniamo fondamentale che le istituzioni si muovano di pari passo con i cittadini, superando gradualmente la fase dei divieti e introducendo una nuova stagione di riaperture accompagnate da regole per evitare nuove impennate nella curva dei contagi”. Ad essere valutata, inoltre, anche l’introduzione di ulteriori linee guida per altre attività produttive “soprattutto in relazione alla revisione e al riscontro dei diversi scenari di rischio. Occorre poi verificare che alcune attività di servizio alla persona – quali
parrucchieri ed estetisti – attualmente chiuse nelle zone rosse, possano, con l’attuazione di rigidi protocolli, riprendere il loro lavoro in sicurezza.”
Novità anche per quanto riguarda il comparto del turismo; la Conferenza ha infatti approvato stamane le proposte per il riparto del fondo da 700 milioni previsto dal decreto Sostegni: 430 milioni di euro agli esercenti funiviari, 40 milioni in favore dei maestri di sci iscritti negli appositi albi professionali e 230 milioni per le attività di vendita di beni e servizi, ripartiti sulla base delle presenze turistiche registrate nel triennio 2017-2019 nei Comuni montani appartenenti ai comprensori sciistici.
“L’obiettivo condiviso è di rispondere celermente alle richieste degli operatori e alle attività colpite dagli effetti economici derivanti dall’epidemia da Covid-19″ ha commentato Fedriga, anticipando, inoltre, l’intenzione di portare all’attenzione del Governo alcune criticità, come ad esempio l’esclusione dal Decreto di alcuni Comuni montani e la difficoltà ad assicurare un’omogenea ripartizione delle risorse alle Regioni e alle Province autonome. Infine, è stata sottolineata la necessità di porre in capo alle Regioni l’assegnazione delle risorse ai soggetti beneficiari, anche in ragione del fatto che numerosi Comuni non dispongono di strutture amministrative adeguate per assegnare le risorse alle imprese in tempi rapidi. “Al Governo” ha concluso il presidente “chiediamo infine che la dotazione finanziaria del Fondo sia incrementata di ulteriori 100 milioni di euro da destinare alle imprese.”